“Qui dove il mare luccica e tira forte il vento…” cantava Lucio Dalla parlando di Sorrento. In molti hanno cantato le bellezze di questo luogo. Oltre alla famosissima “Caruso” del grande cantautore bolognese, pochi non conoscono almeno alcune parole di “Torna a Surriento”, di Giambattista ed Ernesto De Curtis. Questo capolavoro della canzone napoletana è stato anche tradotto in inglese come “Come back to Sorrento” e poi riadattato nella famosa versione cantata da Elvis Presley, “Surrender”. Parole ispirate dalla bellezza di questa piccola città. Affacciata sul golfo omonimo, poco prima di entrare nel territorio della costiera amalfitana, Sorrento è un altro piccolo scorcio di Paradiso in Campania.
Infatti, soltanto la splendida vista del suo mare cristallino, attira ogni anno milioni di turisti. Tuttavia, la piccola città campana ha anche altri tesori nascosti da offrire a chi ha voglia e tempo di esplorarla. Monumenti e musei non mancano. Senza dimenticare l’artigianato e i prodotti locali: dall’antica arte degli intarsiatori al famoso limoncello.

Un chiostro del ‘300…
È innegabile che la bellezza di Sorrento sia data da un panorama fuori dal comune, che pochi altri luoghi possono eguagliare. Per capirlo basta affacciarsi dal belvedere della Villa Comunale, nelle vicinanze di Piazza Tasso. Qui, oltre alle spiagge sottostanti di Marina Piccola, si può godere della vista dell’intero golfo della penisola. Inoltre, nella zona sottostante del porto, è possibile prendere i traghetti e gli aliscafi per raggiungere le isole dell’arcipelago campano: Capri, Ischia e Procida.
Adiacente alla Villa Comunale si trova il Chiostro di San Francesco. Costruito accanto alla chiesa omonima, è uno dei luoghi più antichi di Sorrento. Spesso utilizzato come sede di mostre e concerti, mostra ancora intatti numerosi dettagli da epoche passate. Come l’antica uscita che dava sull’accesso al mare dal monastero. L’edificio ha conservato l’originale struttura ad archi del 1300, a differenza della Chiesa adiacente che ha subito, dalla sua costruzione, una serie di modifiche nel corso dei secoli. Le ultime risalgono al 1926 (rifacimento della facciata), mentre il portone intarsiato è del 1500.

…e un mulino nascosto
Proprio al centro della città, vicino al centrale Corso Italia si trova il Vallone dei Mulini. Questa fenditura nella roccia tufacea risale a più di 30mila anni fa e anticamente, arrivava fino al mare. È chiamato vallone dei mulini perché qui si trovava un antico mulino per macinare il grano. I resti della costruzione sono ancora visibili tra la vegetazione. Questo perché, a metà del 1800, con la costruzione di Piazza Tasso, l’antica via che dal mulino portava al mare è stata divisa in due, portando poi all’abbandono dell’edificio nei primi anni del XX secolo. Così, nel corso degli anni, la vegetazione ha riconquistato i suoi spazi avvolgendo il mulino.

Prodotti tipici
Paesaggi mozzafiato, cultura e non solo. Anche i prodotti locali sono tra le attrazioni che portano a Sorrento numerosi visitatori ogni anno. Come l’artigianato locale. In particolare modo l’ebanisteria e gli intarsi. Questi ultimi sono delle decorazioni realizzate unendo tra loro tanti piccoli tasselli di legno, o altri materiali. A questa particolare lavorazione del legno è dedicato un museo. Si tratta del Museo della Tarsia Lignea, nel centro storico della città, dove i visitatori possono ammirare alcune opere della scuola Sorrentina dell’intarsio. Altre opere, invece, si possono ammirare al Museo Correale di Terranova. Si tratta di un museo archeologico e pinacoteca ospitato in una villa del ‘700. Oltre a una serie di mobili intarsiati risalenti al 1800, conserva anche alcuni reperti greci e romani della penisola Sorrentina, marmi medioevali e delle porcellane, soprattutto della scuola di Capodimonte.
Inoltre, uno dei prodotti tipici della zona è il limone di Sorrento, che ha ottenuto la denominazione Igp (Indicazione geografica protetta). Coltivato nei territori della penisola Sorrentina e sull’isola di Capri dal 1600 ha alcune caratteristiche che lo distinguono dal “cugino” amalfitano. Come si legge sul sito del Consorzio di tutela del limone di Sorrento Igp, si tratta di un «agrume di forma ellittica e di dimensioni medio-grosse», a differenza del limone di Amalfi caratterizzato da una forma affusolata. La polpa è molto succosa e la buccia ha uno spessore medio ed è molto profumata. Gli utilizzi in cucina sono molteplici. A cominciare dai liquori, tra cui su tutti ricordiamo il limoncello, senza dimenticare le confetture o altri prodotti di pasticceria come la delizia al limone, dolce nato proprio a Sorrento.
Articolo aggiornato in data 15 Giugno 2022
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