Se pensate che per trovare un castello degno di una fiaba si debba arrivare fino in Germania o in Scozia, vi sbagliate. Basta recarsi in Lombardia a Sirmione, in provincia di Brescia, per ammirare uno dei capolavori architettonici del nostro Paese: la Rocca Scaligera. Il castello deve il suo nome alla famiglia Della Scala che regnò su Verona e i suoi possedimenti dal 1259 al 1387.
La struttura, risalente al XIII secolo, ha una particolarità che la rende unica nel suo genere. È bagnata da tutti i lati delle mura dalle acque del Lago di Garda. Inoltre, adiacente uno dei lati del castello si trova la darsena, costruita successivamente nel XIV secolo.

La struttura
Il Castello Scaligero di Sirmione è diviso in tre zone principali: l’ingresso principale, la struttura del Mastio e la darsena. Venne costruito con l’idea di fungere da struttura di protezione per il borgo. Infatti, era l’unico punto di accesso per il centro storico del paese. Anticamente era possibile entrare sia dall’interno che dall’esterno del centro abitato, mentre oggi è possibile soltanto quest’ultimo caso, con un passaggio pedonale che sostituisce l’antico ponte levatoio.
L’interno del castello è dominato dalla struttura del Mastio. Alta ben 37 metri, questa torre era l’alloggio del castellano. Dalla cima è possibile ammirare tutta la bellezza del Lago di Garda. Nel 1920 un restauro ha permesso la ricostruzione delle merlature tipiche delle costruzioni scaligere.

Lasciati i camminamenti e le torri, la visita prosegue raggiungendo la darsena. Per accedervi bisogna attraversare il cortile secondario del castello. Il motivo della sua costruzione fu quello di permettere un attracco riparato alle flotte scaligere e veneziane. Nel corso del tempo il bacino venne via via riempito con il continuo accumulo di detriti e nell’800 divenne interamente calpestabile. Tuttavia, dopo i lavori di restauro iniziati nel 1919 è stata ripristinata l’originaria funzione. Dopo un nuovo restauro voluto dal Polo Museale Regionale della Lombardia, nel 2018, la darsena è stata riaperta al pubblico.

Un luogo “infestato”
Come ogni castello che si rispetti, anche la Rocca Scaligera di Sirmione ha i suoi fantasmi. La leggenda alla base è una storia molto travagliata che vede protagonisti due giovani amanti, Ebengardo e Arice. Entrambi vivevano felici all’interno del castello, finché una notte diedero ospitalità a un cavaliere, Elaberto. Durante la notte, però, il cavaliere, invaghito di Arice, si introdusse nella sua camera. Vistosi respinto, Elaberto per fermare le urla della donna la accoltellò a morte. Tuttavia, le grida avevano attirato l’attenzione di Ebengardo che accorse nella camera per difendere la moglie, arrivando, però, troppo tardi. Preso dall’ira si scagliò contro Elaberto uccidendolo con lo stesso pugnale che aveva ucciso Arice. Da quel momento, si narra che Ebengardo vaghi per le sale della Rocca Scaligera piangendo per non essere arrivato in tempo a proteggere la sua amata Arice. Una leggenda che aggiunge un tocco di mistero al fascino del castello di Sirmione.
Articolo aggiornato in data 15 Giugno 2022
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