Quando si parla di Matera la mente corre subito ai Sassi. La città, una delle più affascinanti del sud Italia, è infatti legata quasi indissolubilmente al suo centro storico e alle costruzioni che lo compongono. Un insediamento urbano di edifici e chiese rupestri scavate nella roccia. Oggi, i Sassi di Matera insieme al Parco delle Chiese Rupestri costituiscono uno dei siti più importanti tra i Patrimoni dell’Umanità protetti dall’Unesco. Il riconoscimento è stato assegnato nel 1993 ed è stato il primo dell’Italia meridionale.
I Sassi di Matera sono stati abitati fino alla metà del secolo scorso, per poi essere abbandonati nel 1954 quando si iniziarono a costruire nuove abitazioni nell’espansione della città. La loro importanza storica, però, ha portato al recupero e restauro di queste antiche case-grotta che oggi rappresentano un volano che attrae ogni anno migliaia di turisti in Basilicata. L’opera, nel corso degli anni è stata sempre più valorizzata, come tutto il patrimonio artistico dell’area. Questo ha contribuito alla scelta di Matera come Capitale europea della cultura per il 2019. E nel 2021 la città sarà la sede del G20. Ecco, quindi quanto c’è da sapere su uno dei patrimoni più importanti del nostro Paese e del mondo.

Le case grotta
Le origini della città di Matera risalgono al paleolitico. Alcune tracce si trovano già nel XIII secolo a.C.. Per trovare riferimenti ai Sassi, però, bisogna spostarsi più avanti. La prima citazione in un documento tra quelli finora pervenuti, infatti, risale al 1204. Con il nome Sassi di Matera ci si riferisce ai due rioni del quartiere “Civita”: il Sasso Barisano e il Sasso Caveoso. Entrambi devono il proprio nome alla loro posizione. Il primo, infatti, è orientato a est in direzione di Bari, ed è il più antico della città. Il Sasso Caveoso, invece, guarda in direzione sud verso Montescaglioso, conosciuta anticamente come Mons Caveous. A dividere idealmente i due rioni, la cattedrale della Madonna della Bruna e di Sant’Eustachio risalente al XIII secolo. La particolarità delle abitazioni dei Sassi di Matera, scavate direttamente nella roccia, è quella di essere costruite letteralmente una sull’altra.

Le strade al di fuori, infatti, erano al tempo stesso pavimenti e tetti per le case costruite al di sotto. Generalmente, gli ambienti all’interno delle abitazioni non erano divisi e le case erano perlopiù strutturate su tre livelli con una cisterna, una stalla e la cantina.
Oltre i Sassi
Anche le Chiese rupestri di Matera hanno ricevuto il riconoscimento dell’Unesco come patrimonio dell’umanità. Sono più di 150 i luoghi di culto scavati nella roccia. Tra questi citiamo la Chiesa di San Pietro Barisano, Santa Lucia delle Malve, il complesso rupestre del Convicinio di Sant’Antonio, gli affreschi nella chiesa di Santa Barbara e la “Cripta del peccato originale” con i suoi dipinti risalenti al X secolo.
C’è anche un’altro uso fondamentale della roccia calcarea di Matera. Oltre che per abitazioni e chiese era utilizzata anche per realizzare delle vasche e delle cisterne. Queste servivano per raccogliere l’acqua piovana che finiva in queste cavità attraverso una complessa rete di canali idrici. Un vero e proprio capolavoro di ingegneria idraulica. La più grande di queste cisterne poteva contenere fino a 5mila litri d’acqua. È conosciuta come Palombaro Lungo e si trova sotto piazza Vittorio Veneto, la piazza principale della città. Questo luogo è anche un punto di partenza ideale per una visita ai Sassi di Matera.
Matera e il cinema
La bellezza di questa città, unica nel suo genere, non ha attirato solo le attenzioni dei turisti. Il suo fascino, infatti, non è passato inosservato al mondo del cinema. Nel corso degli anni Matera è stata scelta più volte come set cinematografico da registi italiani e internazionali. A cominciare da Pier Paolo Pasolini che nel 1964 volle girare qui “Il Vangelo secondo Matteo”. Negli ultimi tempi anche altre pellicole a tema religioso hanno avuto come sfondo la città dei Sassi. Da “La Passione di Cristo” (2004) di Mel Gibson a “The Young Messiah” (2014) di Cyrus Nowrasteh. Altri due film sono il remake di “Ben-Hur” (2016) diretto da Timur Dekmambetov con Jack Huston e Morgan Freeman, e l’ultimo film di 007 “No time to die” Cary Fukunaga. Il 25esimo capitolo della saga di James Bond con Daniel Craig e Lea Seydoux uscirà nelle sale alla fine del 2021.
Articolo aggiornato in data 15 Giugno 2022
© Riproduzione riservata