I fiordi, le strette insenature costiere tipiche dei paesaggi norvegesi sono famosi in tutto il mondo. Eppure, anche l’Italia, in un contesto dal clima assai più mite di quello scandinavo, esiste un fiordo. Si tratta del fiordo dell’antico borgo di Furore, nel cuore della costiera amalfitana e tra i comuni del “Club dei Borghi più belli d’Italia”. Oggi del piccolo borgo di pescatori rimangono solo alcune case, ma la spiaggia che dà sul fiordo è una delle più frequentate della costiera. Inoltre, ogni anno, la location è sede di una gara di tuffi molto famosa.
Per chi a un tuffo, preferisce un romantico tramonto, invece, basta recarsi nelle immediate vicinanze, nel comune di Praiano. Le sue spiagge, Marina di Praia e La Gavitella, sono tra i luoghi più suggestivi della costiera. Qui, per via dell’esposizione, il sole tramonta più tardi rispetto alle altre spiagge della costiera.

Dove vedere il tramonto in costiera amalfitana
Poco distante da Furore, ecco il paese di Praiano. Le dimensioni sono più grandi rispetto all’antico borgo marinaro, tanto che per un periodo Furore divenne parte del comune di Praiano prima di riottenere la sua “indipendenza”. Il nome del paese deriva dall’antico Pelagianum che vuol dire mare aperto, trasformatosi poi in Plagianum e da lì in Praiano.
Tra i luoghi caratteristici del paese si ricorda la chiesa di San Luca evangelista e la chiesa di San Gennaro. Dalla piazza adiacente inizia il sentiero che porta a una delle due spiagge più famose: la Cala della Gavitella. Per accedervi bisogna scendere ben 413 scalini. La spiaggia, privata e di piccole dimensioni, offre una vista davvero suggestiva. Da qui infatti si possono osservare a distanza le isole di Capri e Li Galli e la vicina Positano. È presente anche un servizio barche che riaccompagna i turisti verso Amalfi o Positano. Inoltre, data l’esposizione della spiaggia a ovest, questo è l’unico luogo della costiera dove si può godere la luce del sole fino a tardi. Proprio per questo motivo è l’ideale per chi cerca un posto in cui godere di un romantico tramonto sulla costiera amalfitana.

Molto caratteristica anche la seconda spiaggia del paese, quella di Marina di Praia. Tuttavia, in questo caso, il sole è visibile solo nelle ore centrali della giornata, poiché la spiaggia si trova all’interno di un’insenatura. Molto caratteristica l’antica torre saracena, costruita come punto di osservazione. Sia Marina di Praia che la Gavitella, infatti, erano due luoghi di approdo per le navi che trasportavano merci destinate alla popolazione del luogo.

Un angolo di Norvegia in costiera
Conosciuto sin dal tempo dei romani, deve il suo nome al latino Terra Furoris, la terra del furore. Una scelta nata dal modo in cui il mare si infrangeva con forza sulla costa e all’ingresso del fiordo. In realtà, per via della sua conformazione, più che di un fiordo bisognerebbe parlare di una rìa. Si tratta di un tratto di costa che, abbassatosi nel corso degli anni, ha permesso alle acque del mare di entrare in una insenatura. Questo perché, invece che dal mare, la roccia è stata scavata dal torrente Schiato che, scendendo da Agerola, si riversava nel Tirreno.

Nel tempo, Furore è stato soprannominato anche “il paese che non c’è”. Questo per via della posizione delle sue abitazioni, costruite a ridosso della montagna. Inoltre, un tempo, erano attivi anche alcuni mulini e delle cartiere che utilizzavano le acque del torrente. Gli agglomerati più evidenti, sono le case che compongono il piccolo borgo marinaro che dà sulla spiaggia del fiordo. Queste hanno colpito, in modo particolare, due grandi figure del cinema italiano come i registi Federico Fellini e Roberto Rossellini.

Quest’ultimo visse nel borgo nel 1948, quando girò il film “L’Amore”. A lui e all’attrice Anna Magnani, allora compagna del regista e presente nel film, è dedicato un piccolo museo in una delle case del borgo (Villa della Storta).
Luoghi di interesse
Oltre ai resti dell’antica fabbrica della carta, chi visita Furore può ammirare alcune chiese molto caratteristiche.
Come quella di Santa Caterina costruita sulla parete del fiordo. O le chiese di San Giacomo, San Michele e Sant’Elia dove all’interno sono conservate delle antiche urne romane.
Il luogo più caratteristico, però, è ovviamente il fiordo. Oltre ai turisti che affollano la piccola spiaggia, Furore è meta degli amanti dei tuffi. Ad unire i due costoni di roccia, infatti, c’è un ponte alto 30 metri. Qui, ogni anno, si svolge una delle tappe del Campionato mondiale di tuffi dalle grandi altezze. Evento che, ogni volta, riscuote sempre un grande successo.
Inoltre, per gli amanti del trekking, il territorio offre una serie di piccoli sentieri con tempi di percorrenza che vanno dai 50 ai 90 minuti.
Articolo aggiornato in data 15 Giugno 2022
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