Esistono luoghi che al di là delle bellezze del panorama o dei monumenti che vi si trovano, nascondono un altro tipo di bellezza. Quella dei prodotti della propria terra. È il caso delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, in provincia di Treviso in Veneto, che nel 2019, dopo un percorso iniziato nel 2008, sono state dichiarate patrimonio dell’umanità protetto dall’Unesco.
Si tratta dell’ultimo sito in ordine di tempo inserito nel prestigioso elenco che porta a 55 il totale del nostro Paese. Un riconoscimento all’arte vitivinicola in cui l’Italia eccelle ed è uno dei primi produttori al mondo.

Patrimonio da preservare
Le Colline di Conegliano e Valdobbiadene sono un vero e proprio tesoro da valorizzare. Oltre al prodotto principale, che proviene dalle sue uve, si tratta si un territorio ricco di storia e tradizioni dove chi vi si avventura può trovare molto oltre al vino. Dai laghi alle grotte, passando per abbazie, chiese, castelli e ville antiche oltre a un panorama fuori dal comune. L’Unesco ha inserito nella lista dei patrimoni da tutelare, i territori di Conegliano e Valdobbiadene come paesaggio culturale al pari di altri luoghi come la Costiera Amalfitana o le 5 Terre in Liguria. Il paesaggio è composto da ciglioni, ossia dei piccoli vigneti disposti su terrazze erbose. Intorno a questi si dispongono colline, foreste, piccoli villaggi e coltivazioni agricole. L’utilizzo dei ciglioni, dal 17° secolo, ha trasformato il territorio dando vita a un paesaggio a scacchiera con file di viti parallele e verticali rispetto alla pendenza del terreno.
Il prodotto
Da questi territori nasce uno dei prodotti made in Italy più apprezzato nel mondo: il prosecco. Come riporta il sito del consorzio di tutela, esistono diverse tipologie di Prosecco Superiore Docg (denominazione di origine controllata e garantita). Il classico è uno «spumante prodotto esclusivamente nelle colline di Conegliano e Valdobbiadene, a partire dal vitigno Glera». Questo prosecco esiste «nelle versioni Extra Brut, Brut, Extra Dry e Dry, che si distinguono per il residuo zuccherino».

Altre tipologie di prodotto sono il Rive, ottenuto dai vigneti più ripidi con uve provenienti da un unico Comune, il Cartizze che costituisce il livello qualitativo più alto e la docg “Sui lieviti” cioè il prodotto «a rifermentazione in bottiglia, anche chiamato nella parlata locale “col fondo” o “sur lie”», prima versione con le bollicine del territorio. Esistono anche le tipologie di spumante Frizzante e Tranquillo per le quali, però, non è previsto l’aggettivo Superiore.
Oltre le bollicine
Se Conegliano e Valdobbiadene sono diventate famose in tutto il mondo, questo non è dovuto soltanto al loro prodotto per eccellenza. Il patrimonio artistico e culturale della zona, infatti, è tra i più affascinanti del nostro Paese. Conegliano, infatti, è considerata la “perla del Veneto” con il Duomo, risalente al XIV secolo, e il castello, un esempio di architettura medioevale giunto fino ad oggi. Nelle vicinanze troviamo San Pietro di Feletto. Il borgo è famoso soprattutto per un dipinto, risalente al XII secolo, sulla facciata della chiesa di San Pietro: il “Cristo della domenica”. L’affresco raffigura il Salvatore circondato da attrezzi da lavoro con il sangue che esce dalle ferite. Il significato è ricordare come un giorno a settimana, la domenica, va dedicato alla preghiera e non al lavoro. Degno di nota è senza dubbio anche Cison di Valmarino. Il paese fa parte dei borghi più belli d’Italia e dal 2019 è insignito della Bandiera arancione, marchio di qualità turistico-ambientale rilasciato dal Touring Club. Infine, il Parco Archeologico didattico del Livelet, a Revine Lago, offre con le sue palafitte una perfetta ricostruzione di quella che era la vita degli abitanti del luogo nel periodo neolitico e nelle successive età del rame e del bronzo. Il luogo è anche un punto di partenza ideale per un’escursione sul lago adiacente e nei luoghi circostanti.
Articolo aggiornato in data 20 Luglio 2022
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