Poco più di 300 abitanti e un rischio spopolamento che prometteva di trasformare Castel del Giudice, piccolo paese dell’Alto Molise, in un borgo fantasma. Senonché, grazie alla lungimiranza di alcuni cittadini imprenditori, la località in provincia di Isernia è tornata a vivere attraverso Borgotufi, rara forma di albergo diffuso della regione.
Stiamo parlando di una struttura ospitativa formata da case continue con gestione unitaria. Nato dal recupero di edifici e stalle abbandonate, il complesso ha trasformato una difficoltà in opportunità, divenuta oltretutto formidabile escamotage ricettivo. Provvisto di ogni confort, nel rispetto dell’armonia architettonica del paese, Borgotufi ha persino un centro benessere con vista sui boschi. Tutte queste peculiarità hanno fatto di Castel del Giudice uno dei principali poli turistici del Molise.

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Castel del Giudice: cosa fare?
Oltretutto siamo proprio al confine con l’Abruzzo e da qui si possono effettuare tante escursioni. Per gli amanti degli sport invernali, ecco la vicina località sciistica di Capracotta o la distesa di abeti bianchi di Pescopennataro. Amate passeggiare? Dal centro abitato si dipanano diversi sentieri che si inoltrano nella natura. Conducono a sorgenti di acque sulfuree, seguono il corso del fiume Sangro o portano al Giardino delle mele antiche e all’Apiario di comunità di Castel del Giudice. Sta a voi scegliere quale vi stuzzica di più.
Se invece volete godervi il relax dell’albergo diffuso e limitarvi a visitare il borgo, non perdete la Chiesa di San Nicola, in pieno centro. Eretta tra il XV e il XVI secolo, vanta un portale in stile neoclassico rurale e un interno a tre navate barocco.
Nell’edicola dietro l’altare maggiore spicca una statua di Nicola di Bari, santo pugliese che raccoglie proseliti anche a Castel del Giudice e nel resto della regione molisana. Aggiungete al vostro taccuino di viaggio la Cappella di Sant’Antonio, fresca di restauro e il Santuario della Madonna in Saletta, immerso nel bosco alle porte del paese.
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A tavola la tradizione contadina
E i sapori? Castel del Giudice ne ha da vendere. Come nel resto del Molise, sono le tradizioni contadine a farla da padrone sulle tavole. Alcune derivate dalla pratica della transumanza. Per esempio la ‘pecorara’, ricetta a base di carne di pecora o castrato che veniva cucinata dai pastori durante il trasporto del bestiame.
E ancora, tanto per restare nei sapori selvatici, ecco l’agnello impanato o il capretto cacio e uova. Per i vegetariani, infine, suggeriamo un frugale pancotto con le patate. Piatto di tradizione povera, ricorrente in altre zone della regione, recupera grazie ai genuini condimenti locali che ne fanno un’autentica leccornia.
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Articolo aggiornato in data 24 Agosto 2022
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