Borghi italiani, tra mulini e sorgenti: lo spettacolo acquatico di Rasiglia

Le origini sono medievali, un po’ come molti borghi italiani. Per anni è stato abbandonato, ha rischiato di sparire, ma adesso sta vivendo una sorta di rivincita in chiave turistica, complice la pulizia, il restauro e il recupero delle case e non solo. Così Milena Martini, segretaria dell'associazione Rasiglia e le sue Sorgenti: «Chi mette piede qui per la prima volta entra in un mondo parallelo. Sia dal punto di vista ambientale che sensoriale»

Tra i borghi italiani ce ne è uno che ha tutte le carte in regole per vivere un altro boom di visite, di prenotazioni e di scintillanti foto virali sui social, una volta superate le problematiche legate al Covid. Stiamo parlando di Rasiglia, un piccolo paese dell’Umbria che ha un legame fortissimo con l’acqua e con l’aria pura che si respira in montagna.

Rasiglia si può tranquillamente definire un ecomuseo. Ma anche uno dei borghi italiani più spettacolari del centro Italia. Perché la mano dell’uomo e quella della natura hanno trovato il giusto equilibrio. E si sono fuse creando un qualcosa di unico, lì tra sorgenti e mulini quattrocenteschi. Alle spalle di Rasiglia, infatti, nasce la sorgente Capovena, che poi si dirama in canali che scivolano sotto e al fianco delle case del paese. 

Borghi italiani, una casa di Rasiglia lambita dall'acqua
Fonte: sito ufficiale Rasiglia e le sue sorgenti

Borghi italiani: Rasiglia e le sue origini medievali

Nel borgo attualmente ci vivono in pianta stabile circa 40 persone, soprattutto anziani. Ma, come detto, Rasiglia ha le potenzialità per essere ripopolato nel breve periodo 365 giorni l’anno dato che si trova vicino Foligno (18 chilometri), Terni (60 chilometri) e Perugia (52 chilometri).

Le origini di Rasiglia sono medievali, un po’ come molti borghi italiani. Per anni è stata abbandonata, ha rischiato di sparire dalla cartina della Penisola. Ma adesso sta vivendo una sorta di rivincita in chiave turistica, complice la pulizia, il restauro e il recupero delle case e non solo. Dietro alla rinascita, infatti, c’è un lavoro enorme e tantissima passione. 

Rasiglia, un piccolo ponte a Rasiglia
Fonte: sito ufficiale Rasiglia e le sue sorgenti

Tra l’altro, di recente, sono stati aperti due ristoranti (l’ultimo a fine 2019) e quattro osterie che rispettano il paesaggio di questo borgo inondato quotidianamente dall’acqua cristallina delle sorgenti. 

La parola di chi ama Rasiglia         

«Rasiglia esisteva già nel 1100: lo dicono i documenti. Qui l’uomo ha sempre sfruttato la forza dell’acqua per vivere, resistendo secolo dopo secolo, fino all’industrializzazione. Il comparto tessile qui era un’eccellenza», ci spiega in esclusiva Milena Martini, segretaria di Rasiglia e le sue Sorgenti, associazione con una storia ultradecennale che si occupa di promozione sociale volta al recupero e alla valorizzazione dei beni paesaggistici e storico-antropologici del borgo umbro.

Borghi italiani, un canale del paese di Rasiglia
Fonte: sito ufficiale Rasiglia e le sue sorgenti

L’Associazione Rasiglia e le sue Sorgenti è composta da volontari che accompagnano i turisti (gruppi di poche persone e singole unità familiari) tra le bellezze di uno dei borghi italiani più cool del momento. 

«Teoricamente in mezz’ora si visita il borgo, ma con noi si riscopre la storia e la cultura di Rasiglia nel complesso – continua Milena Martini -. La visita guidata dura circa un’ora e mezza perché si entra dentro i locali storici, si vede la centralina idroelettrica, si vede da vicino anche un antico telaio, con i fili inseriti, un po’ come se fosse stato lasciato così da un’operaia…». 

Rasiglia dopo il Covid: un successo garantito 

Il Covid ha rallentato il boom turistico di Rasiglia, che ha comunque un futuro ancora tutto da scrivere. «D’estate, nei weekend, registravamo un flusso di 5000 persone al giorno. La speranza è che il Covid sia presto un ricordo per tutti», sottolinea la segretaria.   

«Chi mette piede a Rasiglia per la prima volta entra in un mondo parallelo. Sia dal punto di vista ambientale che sensoriale. Tanti volontari si sono adoperati per far rinascere uno dei borghi italiani e umbri più particolari. E’ chiaro che non ci saremmo mai aspettati un boom del genere nel periodo pre Covid. Il nostro obiettivo nel lungo periodo? Creare una comunità che possa vivere qui tutto l’anno, capace di sostenersi anche attraverso il turismo e lo spettacolo della natura».      

Articolo aggiornato in data 15 Giugno 2022
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