SPID, l’Inps ha reso disponibile il software Open Source per iOS e Android

L’Istituto di previdenza apre un nuovo capitolo digitale per i servizi della PA ai cittadini rendendo disponibili in modalità Open Source il codice sorgente di alcuni software

Permettere alle amministrazioni e altri soggetti di sviluppare nuove applicazioni senza dover riprogettare e investire risorse sulla creazione “ex novo” di componenti essenziali per le applicazioni digitali. È con questo obiettivo che l’Inps ha reso disponibili, in modalità Open Source, cioè liberi e disponibili a tutti, i codici sorgente di alcune sue componenti software sviluppate internamente. In particolare, oggi l’Istituto di previdenza ha pubblicato le librerie software per iOS e Android relative allo SPID.

Si tratta del sistema unico di accesso con identità digitale ai servizi della PA. Questo consentirà alla comunità di sviluppatori di integrare con maggiore semplicità SPID nelle diverse app mobile. L’Inps ha deciso di puntare con forza sull’Open Source incardinandolo nel proprio piano strategico ICT (Information and Communication Technology).  

Spid
Spid, il sistema pubblico di identità digitale (immagine da www.spid.gov.it)

SPID, i vantaggi dell’Open Source

La pubblicazione delle librerie per SPID è soltanto un primo passo. Il programma è proseguire attivamente e in modo trasparente nei suoi contributi Open Source, incoraggiandone l’uso. Lo scopo è quello di far progredire il know-how digitale, creare software più sicuri, e in generale facilitare una produzione di soluzioni digitali direttamente nel Paese, con maggiori tutele per le istituzioni e i cittadini. Tale approccio si inquadra perfettamente nella strategia europea e italiana di Next Generation EU orientata alla creazione di ricchezza per le prossime generazioni. Infatti, oltre agli evidenti risparmi nello sviluppo, molti studi provano come lo sviluppo Open Source si traduca in crescita reale per l’economia del Paese. Ad esempio, un recente rapporto commissionato dall’Unione Europea mostra come anche un piccolo aumento dei contributi Open Source possa accrescere di centinaia di miliardi di euro l’anno il PIL dell’UE.

Il presidente dell’Istituto, Pasquale Tridico ha commentato l’iniziativa, mostrandosi ottimista per i possibili risultati. «L’Inps – ha spiegato – intende così stimolare un meccanismo virtuoso di condivisione e collaborazione in cui le Pubbliche Amministrazioni generano risorse non solo per sé stesse, ma per tutte le altre amministrazioni e i privati, arrivando infine a creare soluzioni più efficienti per il cittadino». Inoltre, ha aggiunto, «con questa iniziativa stiamo dando il benvenuto alla comunità di sviluppatori e ci auguriamo che sia l’inizio di una mutua collaborazione nel mondo Open Source da cui il cittadino possa trarre i massimi benefici. Il tutto nella totale trasparenza e con l’auspicio che tale approccio si estenda sempre più nella Pubblica Amministrazione».

Dove trovare i codici

L’iniziativa è stata sviluppata dal team di Innovazione Tecnologica e Trasformazione Digitale di Inps, guidato da Vincenzo Di Nicola, in collaborazione con la Direzione Tecnologia Informatica e Innovazione di Inps, diretta da Vincenzo Caridi. A supportarla anche il Dipartimento per la Trasformazione Digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, essendo in linea con quanto perseguito dalla comunità per lo sviluppo di software libero a supporto dei servizi pubblici digitali italiani di Developers Italia.

I codici sorgente dei progetti pubblicati dall’Inps, oltre a quello relativo all’identità digitale, sono disponibili sulla pagina GitHub dell’Istituto.

Articolo aggiornato in data 23 Agosto 2022
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