Covid-19, un’azienda trasforma maschere da sub in respiratori

La Isinnova di Cristian Fracassi ha realizzato un'idea del dottor Renato Favero per sopperire alla carenza di attrezzature per la terapia sub-intensiva

Nella quotidiana lotta al Coronavirus Covid-19, non c’è carenza soltanto di mascherine e camici. Medici e strutture ospedaliere hanno bisogno anche di altri macchinari, in misura ingente, per riuscire ad accudire i malati. Come i respiratori, necessari per coloro in cui la malattia si presenti in maniera particolarmente virulenta. 

Sono specialmente gli ospedali della Lombardia, quelli maggiormente colpiti, a necessitare di materiale sanitario indispensabile. In questi ultimi giorni, soprattutto, le strutture di Bergamo e della provincia di Brescia. Ed ecco come la tecnologia viene in aiuto della medicina. Infatti, il dottor Renato Favero, ex primario dell’ospedale di Gardone Valtrompia (in provincia di Brescia), ha pensato di trasformare un oggetto facilmente reperibile, in un “macchinario sanitario”.

La maschera respiratore

L’idea è stata quella di riconvertire alcune maschere da sub in strumenti per la ventilazione, per i pazienti ricoverati affetti da Covid-19. Per realizzarla, ha chiesto aiuto all’ingegnere Cristian Fracassi, che con la sua azienda Isinnova, stava realizzando per l’Ospedale di  Chiari delle valvole d’emergenza per respiratori. Il dottor Favero ha così illustrato la sua idea che consisteva nel riadattare delle maschere da snorkeling “trasformandole” in respiratori C-PAP per la terapia sub-intensiva.

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L’azienda produttrice (Decathlon), contattata da Isinnova, si è resa subito disponibile mettendo a disposizione il modello CAD della maschera. In questo modo, i makers dell’azienda hanno potuto valutare le modifiche da effettuare, realizzando il componente di raccordo del respiratore, stampato in 3D. Il pezzo è stato poi chiamato valvola Charlotte. I primi test effettuati sono stati positivi, permettendo così a ospedali e strutture mediche di disporre di uno strumento in più, utile soprattutto in situazioni di carenza dei classici dispositivi salvavita (come la maschera C-PAP).

Brevetto libero

Inoltre, Decathlon ha scelto di donare 10mila maschere Easybreath alle Regioni italiane, per poterle così adattare e utilizzare nei casi di terapia subintensiva. Allo stesso tempo, Isinnova, dopo aver brevettato la valvola, ha deciso di condividere liberamente il file per permettere a tutte le strutture che ne hanno bisogno di poter realizzare tramite la maschera e la valvola stampata in 3D, un pratico respiratore per assistere i pazienti affetti da Covid-19.

Articolo aggiornato in data 15 Maggio 2022
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