Rendere la riabilitazione più semplice e “a domicilio”. Si potrebbe sintetizzare così il lavoro di Euleria Health, startup innovativa nata a Milano a febbraio 2020 (oggi l’azienda è a Rovereto, in provincia di Trento) all’interno dell’incubatore Bio4Dreams. L’azienda, infatti, progetta, sviluppa e commercializza dispositivi medici per il mercato della riabilitazione motoria.
Un’idea di David Tacconi e Roberto Tomasi, rispettivamente Ceo e Cto della startup, sviluppata in un momento molto delicato, se si pensa, ricorda lo stesso Tacconi, che in quel periodo in Lombardia iniziava il lockdown causa Covid. Euleria Health nasce «dall’esperienza mia e di Roberto e di parte del nostro team che, in questo settore, ha delle radici un po’ più profonde grazie a una precedente esperienza. Tuttavia, consideriamo quella di Euleria il nostro nuovo inizio. Questa nuova società sin dal periodo Covid si è posta come obiettivo di portare soluzioni ai professionisti della riabilitazione e ai pazienti dalla clinica fino al domicilio. Lo fa mettendo la tecnologia al servizio di tutti gli stakeholder della riabilitazione per poterla rendere più accessibile e misurabile».
Euleria Health, aiutare i pazienti nella riabilitazione
La tecnologia sviluppata dalla startup permette, tramite dei sensori di movimento indossabili (realizzati da un’azienda partner di Euleria Health), di misurare gli angoli in cui si muovono i segmenti del corpo e ricavare quelli che sono gli “Angoli di Eulero” (introdotti in algebra per descrivere l’orientamento di un corpo rigido nello spazio), da cui deriva il nome dell’azienda.
«Questi sensori – ci spiega Tacconi – che misurano pochissimi centimetri, vengono indossati su tutti i segmenti corporei con delle fasce e collegati a un dispositivo mobile o un laptop. A quel punto grazie a un software che legge questi dati si può capire come si sta muovendo il paziente. Questo è l’assetto tecnologico da cui partiamo: rendiamo le informazioni che arrivano dai sensori sensate tanto per i pazienti quanto per i professionisti della riabilitazione. Tutti i nostri prodotti hanno questo principio. C’è un software che leggendo i dati dai sensori restituisce al paziente un’informazione in tempo reale di quello che sta accadendo, per esempio, durante gli esercizi di riabilitazione».
La riabilitazione diventa un videogioco
In questo modo, durante un esercizio di riabilitazione un paziente può capire se sta svolgendo correttamente il movimento o se ci sono errori da correggere. Questo, aggiunge Tacconi, avviene grazie «a dei semplici videogiochi che in realtà, da un punto di vista clinico scientifico, si chiamano BioFeedback. Cioè il paziente vede in tempo reale quello che sta facendo e ha la capacità di autocorreggersi in caso di errore». Inoltre, le persone sono più motivate durante la riabilitazione perché, in caso di esercizio corretto, ricevono dei punti e dei badge a determinati traguardi come avviene, appunto, in un classico videogioco.
Il tutto sotto l’attenta supervisione di un professionista. «Il fisioterapista – ricorda il Ceo di Euleria – ha un gestionale web dove in modo asincrono, quindi non in contemporanea, prepara il programma di esercizi per il paziente. Programma che potrà essere seguito anche la sera o la mattina seguente. A posteriori il professionista vedrà cosa ha fatto il paziente».

I dispositivi di Euleria e dove trovarli
Attualmente i prodotti principali sviluppati da Euleria Health sono due. Si tratta di Riablo e Kari (con Kari Connect). Il prodotto Riablo è utilizzato nelle cliniche e nei centri di riabilitazione. Con questo prodotto, ci spiega Tacconi, «le varie fasi, cioè la pianificazione, l’esecuzione dell’esercizio e la consultazione dei risultati, possono avvenire quasi in contemporanea. Con Kari, invece, il tutto avviene a domicilio. «Il prodotto permette a un professionista di assegnare a un paziente, anche molto distante, un programma di esercizi anche di diversi giorni. Il paziente può fare gli esercizi con Kari quando vuole e poi il professionista controllerà i risultati degli esercizi fatti ed eventualmente andrà a correggere il programma di lavoro. Per questo crediamo che la nostra tecnologia renda la riabilitazione da casa non solo motivante e controllata, ma anche più accessibile perché si può fare quando e dove si vuole».
Tuttavia, nonostante la semplicità di utilizzo, non si tratta di articoli che possono essere utilizzati senza una supervisione medica. «Il prodotto, anche quello da domicilio Kari, non è pensato come un’app fitness o un servizio di wellness, ma è un dispositivo medico che quindi richiede che dall’altra parte ci sia un professionista».
Attualmente è possibile trovare i prodotti di Euleria Health in circa 150 strutture sul territorio nazionale. Per la maggior parte si tratta di cliniche e centri di riabilitazione privati, ma ultimamente sottolinea Tacconi, «grazie ai fondi del PNRR e alla ricaduta che hanno sulla sanità digitale e la telemedicina stiamo iniziando ad avere le nostre prime soddisfazioni anche con la sanità pubblica dove i nostri prodotti portano dei grandi vantaggi nella gestione della de-ospedalizzazione». Per conoscere la lista delle strutture, basta scrivere via mail ad Euleria. Allo stesso modo per tutti coloro che volessero utilizzare i prodotti della startup nelle loro strutture.
Euleria Società Benefit
La disponibilità della società sia verso i clienti che per i pazienti è massima, Infatti, ricorda Tacconi, «una volta contattati ci muoviamo all’istante e con i nostri formatori andiamo a fare una dimostrazione molto completa. Inoltre, dopo l’acquisto, il cliente è un po’ come se diventasse parte della nostra famiglia. Ascoltiamo i suggerimenti e trasmettiamo e trasferiamo la migliore modalità di utilizzo dei nostri prodotti per massimizzare il loro utilizzo». L’obiettivo finale è il benessere del paziente, motivo che a un anno dalla nascita della startup ha portato i suoi fondatori a decidere di diventare una società benefit.

Con questo termine si indicano le aziende che all’interno del proprio oggetto sociale, oltre agli obiettivi di profitto, vogliono portare dei benefici alla società e all’ambiente che ci circonda.
Nel caso di Euleria Health, ci spiega David Tacconi, «misuriamo i capitali sociali come impatto sulla vita delle persone, risparmio economico, miglioramento della qualità della vita, miglioramento della terapia riabilitativa. In questo caso i risultati sono estremamente positivi e stanno crescendo, perché i prodotti migliorano e i professionisti che li usano sono sempre più soddisfatti, quindi anche i pazienti ne traggono dei benefici sempre maggiori. Nella nostra vision c’è la riabilitazione più accessibile e misurabile per tutti. Inoltre, ho voluto fortemente questa “evoluzione” anche per ricordarci di quello che facciamo. Siamo nati e continueremo a esistere solo se cerchiamo di fare il bene dei pazienti perché operiamo nel settore della salute. Per questo in azienda ho fatto realizzare un Wall of Fame dove i nostri eroi sono i pazienti che hanno tratto beneficio dall’utilizzo dei nostri prodotti».
Ricerca e sviluppo
L’idea della startup per il futuro è proseguire sulla strada finora intrapresa continuando a sviluppare nuovi progetti. Uno di questi riguarda una partnership con Iacer, proprietaria del marchio i-Tech medical division. Si tratta di «un’offerta rivolta direttamente ai pazienti che offra un servizio completo di teleriabilitazione. Inoltre, in questi mesi stiamo preparando le certificazioni delle nuove versioni di Riablo e Kari e anche di un nuovo prodotto che stiamo costruendo».
Le attività di ricerca prevedono anche un progetto con la regione Lombardia per la cura del dolore cronico e uno per la riabilitazione cardiorespiratoria. Infine, conclude Tacconi, «stiamo lavorando a un progetto pilota con un importante gruppo assicurativo italiano seguiti da Deloitte Officine Innovazione che ha scelto noi e poche altre startup in tutta Europa. L’obiettivo è andare a dimostrare l’efficacia e l’efficienza dell’utilizzo dei nostri prodotti di riabilitazione e quindi il risparmio per l’assicurazione, per il paziente e per le strutture». Il tutto, però, con i piedi ben piantati in Italia. Perché, anche se per il futuro c’è l’idea di espandersi anche in altri Paesi e Oltreoceano, oggi «stiamo cercando di completare lo sviluppo dei nostri prodotti in Italia perché credo ci sia tanto valore nel nostro territorio che spesso sottovalutiamo».
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Articolo aggiornato in data 26 Settembre 2022
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