Dazi, accordo Ue-Usa e il Parmigiano torna negli States

Unione Europea e Stati Uniti hanno raggiunto un accordo per la sospensione di altri 5 anni dei dazi aggiuntivi su prodotti dell’agroalimentare. Queste limitazioni all’export hanno comportato, per il nostro Paese, un danno da circa mezzo miliardo di euro

Il made in Italy e uno dei suoi prodotti d’eccellenza come il Parmigiano Reggiano possono esultare. Infatti, Unione Europea e USA hanno raggiunto un accordo per la sospensione di altri 5 anni dei dazi aggiuntivi su prodotti dell’agroalimentare. 

Le limitazioni imposte dagli USA per la disputa relativa alle controversie Airbus-Boeing hanno fortemente colpito l’export agroalimentare del nostro Paese. Lo stop si aggiunge alla sospensione temporanea della tariffa aggiuntiva del 25 per cento su una lunga lista di prodotti importati dall’Italia e dall’Ue. Una disposizione entrata in vigore il 18 ottobre 2019 per iniziativa dell’ex presidente USA, Donald Trump. Queste limitazioni all’export hanno comportato, ricorda la Coldiretti in una nota, un danno da circa mezzo miliardo di euro. Colpiti prodotti come Grana Padano, Gorgonzola, Asiago, Fontina, Provolone ma anche salami, mortadelle, crostacei, molluschi agrumi, succhi, cordiali e liquori come amari e limoncello.

prodotti made in Italy

Tornare a crescere insieme

La notizia darà una nuova spinta alle esportazioni italiane, favorendo la ripresa anche in concomitanza con l’uscita dalla pandemia. Come sottolinea il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, «con il presidente Usa Biden è importante l’avvio di un dialogo costruttivo per tornare a crescere insieme». Gli Stati Uniti, infatti, rappresentano «il primo mercato di sbocco fuori dai confini comunitari per un valore record di 4,9 miliardi in cibi e bevande nel 2020, ma in calo del 2 per cento nel primo trimestre del 2021 secondo elaborazioni su dati Istat».

Sfruttare potenzialità del mercato americano

Uno dei prodotti maggiormente interessati dalla fine dei dazi Usa-Ue è il Parmigiano Reggiano. Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio di tutela del Parmigiano Reggiano, ha commentato la notizia dello stop alle limitazioni. Grande soddisfazione per il «nuovo accordo che sancisce l’eliminazione dei dazi aggiuntivi che hanno colpito le esportazioni di Parmigiano Reggiano a partire dal 18 ottobre 2019 – spiega -. Già dopo poche settimane dal suo ingresso alla Casa Bianca, Joe Biden ha sospeso i dazi sull’agroalimentare europeo, ripristinando condizioni di mercato corrette ed eliminando quella che è stata una ritorsione di Trump contro l’Europa per concedere ai produttori di latte e formaggio americani una posizione di vantaggio». Ora, aggiunge, «questa decisione permetterà al Parmigiano Reggiano di sfruttare appieno le potenzialità del mercato americano».

Inoltre, Bertinelli ricorda l’importanza per l’export rappresentata  da un Paese come gli Stati Uniti.  «Abbiamo chiuso il 2020 con un aumento dell’export a volume pari al + 1,9 per cento. Gli USA sono balzati al primo posto dei nostri mercati esteri con oltre 11 milioni di tonnellate importate ogni anno. L’eliminazione dei dazi ci consente di affrontare il secondo semestre 2021 con rinnovato entusiasmo in un mercato dalle grandi potenzialità di crescita».

I commenti all’accordo

Anche il mondo politico esprime la sua soddisfazione in merito agli accordi tra Usa e Ue. Per Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia, si tratta di «una bella notizia che consente di dare nuovo slancio alle esportazioni di un prodotto di eccellenza, conosciuto e rinomato soprattutto sul mercato americano. L’annuncio del raggiunto accordo è anche occasione per ringraziare il Consorzio per la dedizione e l’impegno nella difesa di uno dei nostri più importanti marchi gastronomici “Made in Italy”».

A commentare l’intesa raggiunta, anche Alessio Mammi, assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna. «È un’ottima notizia per l’agroalimentare della nostra regione. La politica delle barriere doganali stava infatti penalizzando prodotti d’eccellenza dell’Emilia-Romagna, come il Parmigiano Reggiano, con effetti disastrosi su un comparto che prima dello scoppio della pandemia si attestava sugli 8 miliardi di export, di cui l’8 per cento verso gli Usa, mettendo a rischio il futuro delle imprese e i posti di lavoro di chi contribuisce da sempre ad affermare la qualità delle nostre produzioni Dop e Igp».

Articolo aggiornato in data 17 Giugno 2021
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