Un nome, una garanzia green: Macron. Chiaramente non stiamo parlando del primo ministro francese – tra l’altro l’omonimia è stata “cavalcata“ mediaticamente quando fu eletto presidente per una campagna pubblicitaria finita sulla prima pagina dell’Equipe, con una mossa da strateghi del marketing – ma del brand italiano specializzato in abbigliamento sportivo che sta frantumando record su record puntando sulla sostenibilità.
Sia all’interno dell’azienda che si trova vicino Bologna che fuori. Vestendo sostanzialmente le squadre di calcio e rugby con magliette eco.

Macron 4 The Planet: il progetto
Questa filosofia – quasi totale e su più livelli – ha visto nascere il progetto “Macron 4 The Planet”. «È un ambizioso progetto che embrionalmente risale al 2017. È già in essere. E sintetizza l’impegno dell’azienda a una maggiore sostenibilità ambientale. È un progetto a 360 gradi che coinvolge tutta la filiera produttiva. A partire dal nostro quartier generale, progettato con il criterio del “riduci, riusa, ricicla”, passando per la ricerca e l’utilizzo di tessuti e materiali completamente riciclati, fino al packaging del prodotto. Che prevede box in cartone sostenibile, certificato FSC (Forest Stewardship Council), e polybag in polietilene completamente riciclato e certificato da Global Ricicle Standard», spiega Antonio Dalle Fabbriche, quality assurance manager della Macron.

Da marchio di nicchia ai vertici del settore. La crescita della Macron, negli ultimi anni, è stata pazzesca. Basta leggere il “Club licensing benchmarking report” della Uefa riferito al 2019 e reso noto nel 2020: Macron è risultato il terzo brand per numero di sponsorizzazioni di club calcistici professionistici in Europa, subito alle spalle dei colossi Nike e Adidas, con una quota di mercato di circa il dieci per cento.
Adesso si aspetta l’aggiornamento del report ufficiale Uefa, ma la certezza è che Macron sarà sempre lì a contendersi il terzo o quarto posto con Puma. Non proprio gli ultimi arrivati.
Nella Serie A: dal Bologna alla Sampdoria
L’azienda bolognese è in pole position in Serie A. Veste più squadre di tutti e per la precisione cinque: Bologna, Lazio, Udinese, Hellas Verona e Sampdoria. La leadership dura da cinque stagioni. Il Bologna è stata la prima a mettersi addosso il brand “di casa”, poi si è aggiunta la Lazio nel 2012, di seguito hanno aderito Udinese e Verona, infine la Sampdoria è entrata nella famiglia.
Tutte le squadre hanno magliette eco, cioè fatte con un materiale che «proviene da filato in poliestere riciclato al cento per cento, chiaramente certificato». Nel dettaglio: «Non c’è uno schema preciso. Alcune società, come per esempio Bologna, Lazio e Udinese, hanno optato per una scelta totale. Tutte e tre le magliette, infatti, sono eco. Altri hanno voluto enfatizzare una sola maglia amica dell’ambiente. Come Macron seguiamo e valorizziamo le aspettative dei club».
Questione Lazio
La scorsa estate, prima che la nuova maglietta della Lazio fosse svelata, circolava la voce, soprattutto sui social, che potesse essere di colore verde. In contrasto con la storia della squadra più antica della Capitale. Beh, era una fake news. «Non è mai stata presa in considerazione una cosa del genere. Sarebbe stata una scelta abbastanza difficile da giustificare ai tifosi», conferma Dalle Fabbriche.
La prima maglietta della Lazio, infatti, è rimasta come da tradizione biancoceleste, ma la sua anima adesso è verde, essendo appunto stata creata con materiali riciclati.
Sei Nazioni di rugby
Non solo calcio, of course. Nel rugby Macron è lo sponsor tecnico di tre nazionali (in prima fila c’è chiaramente l’Italia) che partecipano al Sei Nazioni, il più importante torneo del mondo della palla ovale.
Traduzione: metà delle squadre ha qualcosa di italiano addosso. È inutile girarci intorno: la crescita della Macron è andata di pari passo con l’attenzione posta all’ambiente. «Sì, c’è un nesso – sottolinea Dalle Fabbriche – Macron ha un’anima green, come player internazionale nello sportswear l’attenzione è costantemente rivolta alla ricerca e allo sviluppo di prodotti innovativi ed ecosostenibili. Garantendo la migliore performance possibile».
Focus sulle magliette eco
La filosofia green ha aiutato Macron a rendere sempre più grande la sua fetta di mercato. «Le magliette eco sono sicuramente un plus e un’attrattiva per le società più attente alle tematiche green, soprattutto nel Nord Europa».
Il motivo è logico. «Credo che ognuno di noi abbia a cuore il futuro del nostro Pianeta. Banalmente è dove viviamo tutti i giorni. Un modo per partecipare attivamente è la possibilità di indossare abbigliamento tecnico sportivo proveniente da filati riciclati a basso impatto ambientale. Che inoltre garantiscono le stesse caratteristiche tecniche e di performance sportiva. Per questo tantissimi club hanno aderito, scelto e oggi pretendono di indossare capi ecosostenibili. I club inoltre sentono la responsabilità nel veicolare i tifosi ad un acquisto sempre più eticamente responsabile. Anche da parte dei fan i riscontri sono positivi in termini di richiesta che arriva al nostro e-commerce. Direi che anche questa è una bella realtà».
I materiali che usa Macron
Sul sito ufficiale di Macron si trovano tre tipi di tessuti diversi: Eco Softlock, Eco Armevo e Eco Flightex. «Ognuno di questi materiali è completamente green. Sono equivalenti a livello di sostenibilità. Infatti provengono da un filato in poliestere riciclato al cento per cento e certificato. La differenza è nel metodo di tessitura.
Quindi nella grammatura e nell’aspetto finale del tessuto. Queste caratteristiche conferiscono specificità nell’utilizzo dello sport cui sono dedicati. Quindi calcio, piuttosto che rugby, piuttosto che altri sport». Eco Armevo, per esempio, è indicato per il rugby e deve essere più resistente rispetto a una maglietta da calcio alla luce delle trattenute contemplate nel regolamento. Da segnalare comunque che tutti e tre i tessuti hanno anche la versione classica, non eco. Belle ugualmente, ma senza quel quid che rende le magliette speciali, le punte di diamante dell’universo Macron. Diamanti verdi, logicamente.
Articolo aggiornato in data 14 Giugno 2022
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