Mentre ci si avvicina all’inizio della fase 2, con le prime riaperture dopo il lockdown, si ragiona su come tornare a una sorta di normalità assicurando allo stesso tempo la sicurezza dei cittadini.
Una delle domande che si pone la popolazione, infatti, è come fare per quelle attività dove è difficile mantenere il distanziamento. Dai bar e ristoranti, che dovranno rivedere la disposizione dei tavoli al loro interno (ed esterno), a esercizi come cinema e teatri. Questi ultimi, almeno per i primi tempi dovrebbero continuare a rimanere chiusi in attesa di nuove disposizioni. E sono tanti altri i settori che dovranno riorganizzarsi per la fase 2, quella della convivenza con il virus. Come ad esempio quello dei trasporti e delle attività turistiche.
In spiaggia col plexiglass?
Con la bella stagione alle porte, infatti, una delle domande è se e come ci si potrà recare al mare in sicurezza. Come riuscire a far rispettare il distanziamento fra un ombrellone e l’altro? Tra le ipotesi avanzate c’è stata anche quella di delimitare le varie aree con delle pareti di plexiglass. Un’idea, però, non accolta favorevolmente viste le difficoltà che si porrebbero: dalla manutenzione e pulizia dei vari box, alle alte temperature che renderebbero il tempo trascorso al mare tutt’altro che piacevole.
La soluzione sugli aerei
Tuttavia, quella del plexiglass è un’idea che potrebbe rendere più semplice tornare a viaggiare in aereo in tutta sicurezza. Oltre all’utilizzo di guanti e mascherine, come si potrà applicare la misura del distanziamento? A sviluppare una serie di progetti è stata l’azienda italiana AvioInteriors, che da più di 40 anni è leader nella progettazione e produzione di interni di cabina e sedili per aeromobili. Come spiega l’azienda in un comunicato, il suo obiettivo è da sempre quello del benessere dei passeggeri. Per questo motivo «ci siamo voluti impegnare per garantire un futuro ancora di protezione e di sicurezza per tutti coloro che vorranno o dovranno viaggiare». Le due proposte realizzate dall’azienda riguardano una speciale poltrona a posti alternati (Janus) e un kit (Glassafe) che può essere facilmente installato su tutti gli aerei. Entrambe le proposte tengono in considerazione tutte le esigenze, garantendo l’utilizzo senza complicazioni anche per i passeggeri disabili.
Le due proposte
La poltrona Janus prende il nome da Giano bi-fronte, dio dell’antica Roma. In questo caso la fila di tre poltrone presente sugli aerei prevede che il posto centrale sia invertito rispetto agli altri due garantendo così l’isolamento di tutti i passeggeri. Janus, infatti, «è una poltrona bi-fronte che consente di separare tutti e tre i passeggeri con una schermatura che li isola uno dall’altro costituendo barriera protettiva per tutti». Tutti i passeggeri sono isolati l’uno dall’altro e anche da chi transita lungo il corridoio. «Ogni posto della poltrona “Janus” è circondato su tre lati da una schermatura di altezza tale da impedire la propagazione del respiro verso gli occupanti dei sedili adiacenti».

La seconda proposta di Avio Interiors è il kit Glassafe. Realizzato in materiale trasparente permette di «creare un volume isolato attorno ad ogni passeggero in modo da minimizzare contatti o interazioni via aerea tra passeggero e passeggero, così da ridurre la probabilità di contaminazione da virus o altro». Inoltre, spiega l’azienda, il materiale utilizzato permette una facile pulizia e una perfetta igienizzazione.
Articolo aggiornato in data 14 Giugno 2022
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