Streeteat lancia Delivery Zone per connettere i cittadini delle smart city

Ripensare lo sviluppo della vita sociale e lavorativa delle persone. Giuseppe Castronovo, Ceo e founder della startup milanese, spiega com'è nata l'idea che coniuga due progetti dell'azienda: il food delivery locker Delò, per ordinare e ricevere pasti contactless, e la struttura itinerante Hom

In futuro, nell’era post Covid, bisognerà ripensare allo sviluppo della vita sociale, lavorativa e non solo. Un modo per raggiungere questo obiettivo è la creazione di spazi, le Delivery Zone, dove poter socializzare e consumare dei pasti. L’idea è stata proposta da Giuseppe Castronovo, fondatore e Ceo di Streeteat.

La startup, nata nel 2015 come aggregatore di food truck, si è sviluppata diventando un marketplace presente a numerosi eventi, come il Fuorisalone di Milano. Ora ha lanciato due nuovi progetti, Delò e Hom, e la Delivery Zone è l’idea che li coniuga insieme.

Locker refrigerati e una casa itinerante

Per quanto riguarda Delò, questo è un locker refrigerato da 48 scomparti per ordinare e ricevere pasti contactless. Si tratta di una struttura dalla forma compatta simile a un cubo che, posizionato all’interno di una azienda cambierà la classica pausa pranzo. «Invece della mensa tradizionale  – ci spiega Castronovo – portiamo un concetto smart dove questo locker viene installato all’interno delle aziende. Il dipendente, così, può ordinare ogni giorno un piatto diverso per poterlo ritirare all’interno dell’azienda nel locker». Un progetto, prosegue Castronovo, che ha interessato molte aziende anche per la situazione venutasi a creare col Covid. Si tratta di «un mezzo sicuro, perché è un locker chiuso, sigillato, con dei pasti in Atp, quindi a loro volta sigillati, che hanno delle procedure di sicurezza molto importanti». 

Questo locker è attualmente in visione all’interno dello show-room creato nella sede della startup nell’ex fabbrica Richard Ginori a Milano. Da settembre, i primi modelli di Delò verranno installati nelle aziende che ne hanno fatto richiesta. L’obiettivo in futuro è di espandersi e portarli anche nei grandi condomini. L’utilizzo dei locker diventerà «una nuova normalità – nel post-Covid, prosegue il founder di Streeteat –  Il problema dell’e-commerce oggi è l’ultimo miglio, la consegna. Inevitabilmente oggi il locker diventa un punto di distribuzione, anche molto veloce e smart perché, ad esempio, per una consegna che facciamo in una azienda con un locker da 48 posti, noi consegniamo 48 pasti. Oggi moltissima gente usa Amazon come locker, quindi questa nuova consuetudine sta diventando qualcosa di abbastanza normale e tutti i settori si adegueranno».

Streeteat e il locker Delò
Delò, il locker refrigerato di Streeteat

Il secondo progetto lanciato da Streeteat è Hom. Si tratta di «un’evoluzione del mondo del food track. Un mezzo che si apre e diventa una sorta di casa dove all’interno c’è la cucina. Con questo progetto, in pratica, raccontiamo alle aziende il mondo del cibo in maniera itinerante». 

Streeteat Hom
La casa itinerante Hom, della startup Streeteat

La Delivery Zone

L’idea lanciata da Streeteat è quella di coniugare questi due progetti dando vita alle Delivery Zone. Per noi, spiega Castronovo, si tratta di spazi all’interno delle aziende «dove il dipendente non solo può ritirare il cibo, ma potrà avere anche altri tipi di servizi. Un domani nella Delivery Zone potremo avere anche dei locker della posta o altri partner che si possono aggiungere». Inoltre, si legge sul sito della startup milanese, questo concept avrà anche un grande impatto ambientale. Le aziende, grazie a questi punti di aggregazione potranno effettuare ordini cumulativi «fino a 48 pasti che verranno conservati nei locker refrigerati, abbattendo così i costi e le emissioni che comporterebbero queste operazioni svolte separatamente».

In futuro, l’idea è quella di “esportare” la Delivery Zone anche al di fuori delle aziende. Si potranno creare spazi ad hoc in vari punti delle città per riqualificare delle zone e portare servizi ai cittadini. «Stiamo cercando di connettere le persone – aggiunge il Ceo di Streeteat – soprattutto oggi in un momento in cui si sta diffondendo lo smart working. Così, un domani, nel momento in cui riusciremo a replicare il Delivery Zone ci si potrà incontrare per ritirare un pasto o altri prodotti e trovare anche dei punti dove poter socializzare».

Articolo aggiornato in data 10 Febbraio 2021
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