Fiori italiani, la lista ufficiale per il giorno di San Valentino

A San Valentino dovrebbero essere venduti 25 milioni di fiori, con un giro d’affari di 80 milioni e una spesa media pro-capite pari a 30 euro: ecco una guida per comporre un bouquet made in Italy perfetto. Che è più fresco, sostenibile e anche economico

Il settore dei fiori italiani è in crisi per colpa del Covid. Basta pensare ai matrimoni e agli eventi che sono saltati nell’ultimo periodo a causa della pandemia, ancora non del tutto superata. Cia – Agricoltori Italiani ha stimato che l’Italia del florovivaismo (seconda in Europa, davanti ha solamente l’Olanda) ha perso circa 1,7 miliardi di fatturato.   

C’è un modo però per dare una mano, ognuno nel proprio piccolo, a questo settore nel girono di San Valentino: basta scegliere fiori italiani da regalare al proprio partner.   

Fiori italiani, un bouquet con più varietà
Un bouquet di fiori

Fiori italiani: la lista ideale  

A San Valentino dovrebbero essere venduti 25 milioni di fiori, con un giro d’affari di 80 milioni e una spesa media pro-capite pari a 30 euro. Cia – Agricoltori Italiani, per l’occasione, ha stilato una lista ideale dei fiori italiani consigliati per comporre un bouquet perfetto. Eccoli nel dettaglio: 

  • Anemoni
  • Ranuncoli
  • Lilium
  • Papaveri
  • Gerbere
  • Calendule
  • Bocche di leone
  • Garofani
  • Fresie

Queste varietà di fiori hanno altri punti di forza da non trascurare. Sono più freschi, più profumati, più sostenibili (di solo non c’è un uso indiscriminato di fitofarmaci come nei Paesi extra-Ue) e soprattutto più economici: un bouquet con fiori italiani costa in media 15 euro. 

Rose e orchidee? Da evitare

Fiori italiani, anemoni in primo piani
Anemoni

Strano, ma vero. Le rose rosse, nell’immaginario collettivo, sono il sinonimo di San Valentino e dell’amore. Eppure solo una rosa su dieci è made in Italy. Lo stesso discorso vale per le orchidee. Di solito sono meno freschi rispetto ai fiori italiani sopra citati.

Rose e orchidee, infatti, arrivano nel nostro Paese al 90 per cento da Ecuador, Colombia, Kenya, Etiopia e Taiwan. «Oltre ai giorni di viaggio, hanno alle spalle una lunga conservazione nelle celle frigorifere, provenendo da climi caldi, in Paesi dove il basso costo della manodopera non rende più competitiva la produzione europea di questi fiori», si legge nel comunicato ufficiale di Cia – Agricoltori Italiani.     

Articolo aggiornato in data 11 Febbraio 2021
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