Dolci di Carnevale, i tanti nomi delle frappe e come prepararle

Queste frittelle sono uno dei dolci più tipici della cucina italiana. Le loro origini sono molto antiche e, in base alla zona d'Italia in cui ci si trova sono conosciute in un modo diverso

Esiste un periodo dell’anno in cui tutti vanno pazzi per le bugie. Attenzione, non si tratta di chissà quale improbabile Festival della menzogna, bensì dei dolci di Carnevale più tipici. Conosciute anche come chiacchiere o frappe, queste strisce di pasta fritta, sono una delle tipicità della cucina italiana. Insieme alle castagnole, vengono cucinate e mangiate soprattutto dalla metà di gennaio al martedì grasso, giorno in cui si conclude il Carnevale. 

Qualcuno associa la nascita di queste frittelle con un episodio che ha per protagonista la regina Margherita di Savoia. Secondo la leggenda, la sovrana chiese al cuoco di corte di preparare qualcosa da mangiare durante le sue conversazioni. Le vennero servite queste frittelle che, poiché preparate per una chiacchierata, furono chiamate “chiacchiere”. In realtà, le origini di questo dolce sono più antiche. Sembra risalgano all’epoca romana, quando nel periodo dei Saturnali era usanza mangiare i frictilia, dolci a base di farina e uova, fritti (da qui il nome) nello strutto.

Maschere di Carnevale a Venezia
Maschere del Carnevale a Venezia (Photo by Eugene Zhyvchik on Unsplash)

Regione che vai, frittella che trovi

E se la base per questi dolci di Carnevale ha viaggiato nei secoli, fino a noi, a cambiare è stato il nome con cui sono conosciuti. Infatti, a seconda del luogo queste frittelle sono conosciute in un modo diverso. Nel Lazio e nelle Marche si chiamano frappe, ed è anche così che sono conosciute un po’ in tutta Italia. Subito dopo, per diffusione, c’è l termine “chiacchiere” diffuso soprattutto in Campania e nel Sud Italia, ma anche in Lombardia. E mentre in Toscana prendono il nome di “cenci”, per gustarle in Piemonte, bisognerà chiedere una “bugia”. Spostandosi verso il Veneto si cambia ancora ed ecco i “crostoli” o “galani”. Mentre in Sardegna, forse contagiati dal gusto di queste frittelle, le hanno ribattezzate “maraviglias”. E l’elenco non finisce qui…

Come prepararle

Essendo una derivazione delle antiche frictilia romane, le frappe vengono solitamente fritte. A differenza del grasso di maiale, però, si utilizza un normale olio di semi. Tuttavia, c’è anche chi preferisce la versione al forno che dà un effetto leggermente più biscottato.

Per la preparazione di questi dolci di Carnevale occorrono pochi e semplici ingredienti:

350 gr di farina 00

3 uova

30 gr di zucchero

30 gr di burro

1 pizzico di sale

1 scorza di limone grattuggiata

Zucchero a velo

Si può aggiungere anche 1 cucchiaio di vino bianco o liquore, ma non tutti lo fanno.

Si inizia preparando un impasto con la farina, le uova, lo zucchero e il burro e aggiungendo il sale e la scorza di limone. Dopo aver ottenuto un composto omogeneo bisogna lasciarlo riposare per circa 30 minuti, coperto da una pellicola per evitare che si secchi. 

Dividere l’impasto in tre o quattro parti e stendere la pasta aiutandosi con un mattarello. A questo punto, con una rotella dentellata, tagliare delle strisce di pasta larghe circa 3 cm. Immergerle nell’olio e friggere per 3 minuti. Infine, dopo averle lasciate asciugare, cospargerle di zucchero a velo. Prima di friggerle, si possono modellare le strisce di pasta in modo da dar loro una forma irregolare.

Per chi decidesse di optare per la versione al forno, basta disporre le strisce di pasta su un foglio di carta forno e infornare a 180° per circa 12-15 minuti finché le frappe non assumono un colore dorato.

Chiacchiere di Carnevale
Frappe fritte

Articolo aggiornato in data 15 Giugno 2022
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