Si tratta di uno dei piatti tipici della tradizione romana e del Lazio, ma la sua fama è ormai mondiale. Stiamo parlando della carbonara e della festa a lei dedicata ogni anno, il 6 aprile: il Carbonara Day. A contribuire al successo, un gusto senza eguali e pochi ingredienti semplici: pasta, pecorino, guanciale, uova e pepe.
Quest’anno, a causa del perdurare degli effetti della pandemia che hanno costretto gli italiani in casa, è stata una vittoria per la pasta. Come rivela un’analisi Coldiretti, gli acquisti italiani nell’ultimo anno sono cresciuti del 10 per cento. Un dato che si lega al carbonara day visto che proprio questo piatto ha contribuito al successo della pasta nel mondo. Tuttavia, allo stesso tempo, la carbonara è anche il piatto più “taroccato”. Ossia, in pochi seguono la ricetta originale.

Carbonara: le origini
Parlando di carbonara, la nascita di questo piatto è ricca di misteri. Esistono infatti diverse versioni sulle sue origini. In un caso si deve risalire alla metà del ‘900 durante la Seconda Guerra Mondiale. In quel periodo, i cuochi italiani si sarebbero ispirati a un piatto realizzato dai soldati americani preparato con gli ingredienti più facili da reperire: pasta, uova e il bacon. Quest’ultimo ingrediente è stato poi sostituito dal guanciale. Un’altra versione, invece, assegna la paternità ai carbonari (da qui il nome), ossia coloro che trasformavano la legna in carbone. Durante il loro lavoro si ritrovavano a dover trascorrere diverso tempo fuori casa e avevano necessità di utilizzare ingredienti facili da trasportare. La carbonara sarebbe un’evoluzione di un piatto abruzzese, “cacio e uova”, a cui veniva aggiunto il guanciale che forniva il pepe e il grasso come sostituto dell’olio.

Diffidare dalle imitazioni
Purtroppo, il successo di questo piatto ha visto nascere anche tante imitazioni. Soprattutto all’estero. Come rivela la Coldiretti, aumenta sempre più il numero di ricette non originali. «Dall’abitudine belga di modificarla in molti continenti con l’impiego della panna fino alla “Smoky Tomato Carbonara”, ovvero la carbonara di pomodoro affumicata pubblicata recentemente dal prestigioso New York Times». Insomma, dei veri e propri tarocchi. Inoltre, la versione pubblicata sul quotidiano statunitense «utilizza oltre al pomodoro il bacon al posto del guanciale mentre il Pecorino Romano viene sostituito dal Parmesan, una brutta copia Made in Usa del Parmigiano Reggiano e del Grana Padano».

Carbonara: dalla tavola al cinema
Per celebrare al meglio la carbonara c’è chi ha deciso di tornare alle origini. Così, Barilla ha realizzato un cortometraggio sulla nascita di questo piatto. Claudio Santamaria e Yonv Joseph sono gli interpreti di “CareBonara – La storia di una ricetta leggendaria”. Un cuoco italiano incontra un soldato americano con una missione: preparare un piatto speciale per le forze alleate accampate in città. In questo caso, quindi, la scelta è ricaduta sulle origini durante il Secondo Conflitto Mondiale.
Il nome scelto per il cortometraggio non è un errore. Barilla infatti, ha scelto di modificare il nome in CareBonara per indicare «la ricetta ideale per prendersi cura di qualcuno». Inoltre, si legge in un comunicato, per celebrare lo spirito di cura e condivisione promosso dal Carbonara Day, nel 2021 Barilla donerà a Food For Soul – l’organizzazione no profit fondata dallo chef Massimo Bottura e Lara Gilmore – 1 milione di piatti di pasta, sostenendone così la missione e i progetti in tutto il mondo, e permettendo ai partner operativi dell’organizzazione di supportare le persone socialmente vulnerabili nei Refettori in Europa, America e Asia».
Articolo aggiornato in data 7 Dicembre 2022
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