Quello del vino è un mondo pieno di informazioni da scoprire giorno dopo giorno. Ne è convinta Ilaria Cappuccini, giovane imprenditrice riminese che grazie alla sua pagina Just Say Wine cerca ogni giorno di informare e far appassionare giovani e non solo all’enogastronomia. I video del profilo Instagram, aperto nel 2021, infatti, puntano a coinvolgere e appassionare chi, pur non avendo una gran conoscenza del settore, è incuriosito da tutto ciò che ha da offrire questo settore per capire come approcciarsi al meglio al mondo del vino.
Quella di Ilaria Cappuccini è una passione che nasce da lontano, grazie alla nonna che lavorava in un ristorante. Tuttavia, ci racconta «in casa mia c’è sempre stata la cultura del mangiare e bere bene che significa anche semplice, ma di qualità». Così, al termine del liceo ha deciso di intraprendere un percorso ad hoc con un bachelor in Arti Culinarie conseguito alla Scuola di alta cucina “Cordon Bleu” di Firenze.
Juste Say Wine, un viaggio alla scoperta del vino
E poiché, ricorda, «nel mondo dell’enogastronomia è la cultura a fare la differenza, ho continuato a studiare e da lì ho capito che avevo scelto la strada giusta». Alla laurea seguono un master in “Food and Wine Business” alla Luiss Business School e uno in “Digital marketing” «perché ero interessata a capire come coniugare al meglio i settori dell’enogastronomia e della comunicazione online». Dopo varie esperienze all’interno di alcuni ristoranti, il lavoro per una serie di podcast dedicati ai produttori di vino la porta ad appassionarsi all’enologia. «Giravo per tutta l’Emilia Romagna visitando cantine e parlando con i produttori appassionandomi ogni giorno di più a questo mondo. Ho iniziato anche il corso da sommelier AIS, interrotto dal lockdown e portato a termine ad aprile 2022».
Ed è proprio durante il lockdown che nasce l’idea della pagina Just Say Wine. Un modo «per raccontare sui social il vino, anche quello dei produttori più piccoli e meno conosciuti. Il tutto con l’intento di non essere né una bibbia né una pagina di consultazione per chi è già un esperto, bensì di generare un interesse nei consumatori comuni e in quanti hanno difficoltà ad approcciarsi a questo mondo e capire quali sono le differenze tra i vini». Chi visita la pagina, quindi, troverà tanti consigli pratici e spunti da approfondire.
Al vino, inoltre, si unisce l’altra passione di Ilaria Cappuccini, la cucina. «Utilizzo le ricette per proporre abbinamenti e dare informazioni in modo semplice. La comunicazione del vino è uno dei settori più difficili da approcciare perché il linguaggio è molto tecnico, quindi se non hai fatto un corso spesso non hai idea di cosa vogliano dire certi termini. Ecco perché cerco ogni giorno di semplificare tutto questo attraverso i miei video e i miei post».
Conoscere il vino: i consigli di Ilaria Cappuccini
Uno dei concetti ricorrenti nei post della pagina Just Say Wine è quello della curiosità e della voglia di scoprire. Il settore del vino, infatti, non si riduce a una semplice bottiglia. È anche «viaggio, cultura, storia e tradizione del nostro Paese che è uno dei principali produttori mondiali». Per questo Ilaria invita, soprattutto chi non è esperto, a non essere troppo legato ai propri gusti «perché il mondo del vino è infinito».
Tuttavia, è difficile capire se un vino è buono. Per questo, a chi è più inesperto, «consiglio sempre di rifarsi alle denominazioni». Poi, pian piano, si può iniziare a sperimentare cercando di capire i propri gusti «aprendosi ad altre esperienze e orizzonti e non limitandosi a bere solo il vino di una cantina conosciuta».

Quanto vale una bottiglia
Come fare, però, ad orientarsi tra le molteplici etichette? Nel corso dell’intervista, Ilaria Cappuccini ci spiega come fare. Non necessariamente, infatti, una bottiglia di vino deve avere dei costi eccessivi. «Ci sono vini ottimi che si possono trovare dal produttore anche a 8 o 9 euro. Non per forza soltanto un vino da 500 euro è un prodotto incredibile. Poi il costo deve essere dagli 8 euro in su perché parliamo di un prodotto frutto di tanto lavoro e impegno da parte dei produttori che si traduce quantomeno in quella cifra minima».
In generale, aggiunge, i vini si dividono in vini di annata e di invecchiamento. «I primi possono essere venduti anche pochi mesi dopo la vendemmia ed è più comune che costino meno. Quando invece ci sono vini che, ad esempio, da disciplinare di produzione prevedono almeno due anni di invecchiamento in botte e almeno 3 anni di invecchiamento in bottiglia, significa che si tratta di un prodotto che sarà venduto 5 anni dopo come minimo. Quel tempo ha un valore ed è giusto che un prodotto del genere costi di più».
Luoghi comuni e curiosità
Nel corso dell’intervista cerchiamo di sfatare anche alcuni luoghi comuni sul vino. «Ad esempio – spiega la creatrice di Just Say Wine – pensare che il rosso non si abbini con il pesce è un errore clamoroso. Così come dire che il vino bianco non è un vino che può invecchiare. Alcuni bianchi possono anche arrivare a 20 anni ed essere perfetti. Ci sono tanti miti da sfatare».
Sulle cose da non fare assolutamente, «bisognano evitare gli abbinamenti fuori equilibrio che vanno a coprire col sapore il gusto di un piatto. Ad esempio, non abbinerei mai un vino rosso che fa affinamento in legno a un pesce crudo perché la pietanza andrebbe a perdersi dietro a un sapore intenso come può essere quello di un vino corposo e strutturato come un rosso che affina in legno. Però ci sono rossi che con un cacciucco alla livornese o una zuppa al pomodoro si abbinano benissimo. Così come da noi in Romagna i sardoncini e gli sgombri, due tipi di pesce azzurro abbastanza grasso e saporito, si abbinano a un Sangiovese giovane e a dei rossi leggeri, rispetto a un vino bianco che andrebbe a perdersi».
Insomma, il consiglio è «non mettere mai paletti e pensare che gli abbinamenti siano impostati e bloccati». Un altro abbinamento non comune, infatti, è quello tra pizza e vino. «Si tratta di una combinazione che adoro. Tutti i vini possono essere abbinati alla pizza. Dalle bolle fino ai vini bianchi e rossi. Dipende da quello che viene messo sopra la pizza che va a determinare l’abbinamento giusto».
Tuttavia, tra le molteplici scelte a disposizione, Ilaria Cappuccini ci rivela di non avere un vino preferito. «I miei gusti – spiega – cambiano di giorno in giorno. Il vino che scelgo si adatta all’abbinamento, alla situazione o alla stagione dell’anno. Fatico a bere la stessa bottiglia più volte, è proprio una questione di mentalità. Adoro il vino, quindi so che si possono trovare prodotti incredibili ogni volta. È davvero difficile sceglierne uno in particolare. Cambio moltissimo emozioni e sensazioni».
Just Say Wine e non solo…

Il mondo di Ilaria Cappuccini, però, non si limita solo alla pagina Just Say Wine e al suo ruolo di divulgatrice enogastronomica.
Infatti, insieme ad altre quattro giovani imprenditrici ha dato il via al progetto Blueat-Mariscadoras, una startup che ha come obiettivo quello di arginare il diffondersi delle specie aliene nei nostri mari, a cominciare da quella del granchio blu. Si tratta di un problema che affligge soprattutto il settore della pesca. Specialmente nel caso del granchio blu, autoctonao dell’Atlantico, che nel Mediterraneo si ritrova senza predatori.
Il progetto Blueat, la pescheria sostenibile, intende porre un freno alla proliferazione di questa specie implementando in Italia un mercato che, ad oggi, non esiste (a differenza di luoghi come gli Stati Uniti). Dopo il lancio dei primi prodotti nella grande distribuzione al nord Italia, attualmente, ricorda la Cappuccini, «stiamo lavorando molto sull’estero e nei prossimi mesi saremo presenti a una serie di fiere di settore. A cominciare da Boston per poi andare a Barcellona al Sea Food Expo e, in seguito, a Chicago».
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Il futuro… è un giallo
Tanti progetti da sviluppare oltre alla pagina di Just Say Wine che, in futuro, potrebbe trasformarsi in qualcosa di più strutturato. Ad esempio un prodotto «come un podcast che possa aiutarmi ad approfondire con gli utenti temi che su Instagram non riesco a sviluppare. Non è un progetto immediato, ma sicuramente è qualcosa che ho già iniziato a considerare e che in futuro porterò avanti».
Quel che invece sta per vedere la luce è qualcosa che ha a che fare con la letteratura. «Oltre a Just Say Wine sto scrivendo due libri insieme a mia madre». Attenzione, però. Non si tratta di una serie di libri di ricette, bensì «due gialli ambientati nel mondo del vino. All’interno sono presenti anche tante informazioni un po’ più tecniche e alcune curiosità su questo settore. Due libri che potrebbero piacere anche a chi il vino non interessa».
Articolo aggiornato in data 1 Maggio 2023
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