Intervenire sulle abitazioni migliorandone l’efficientamento energetico e la sicurezza. È questo l’obiettivo per cui lo Stato ha creato la misura del Superbonus 110 per cento. Un modo, anche, per ridare slancio a un comparto come quello edile, fortemente colpito dalle restrizioni dovute alla pandemia.
Come ci spiega in un’intervista, Dino Passeri, responsabile marketing e relazioni esterne della Distretti Ecologici Spa, azienda specializzata nella Bio edilizia, efficientamento energetico ed energie rinnovabili. «Successivamente al Covid – spiega Dino Passeri – il Governo ha messo in atto una serie di iniziative volte da una parte stimolare un minimo l’economia generale italiana, dall’altra per dare una mano alle aziende a recuperare le perdite. Soprattutto nel comparto edile, settore da sempre trainante nel Paese Italia. Iniziative volte anche ad aiutare lo Stato ad avvicinarsi all’efficientamento energetico che è un tema comunque molto delicato».
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Cosa si intende, quindi, quando si parla di Superbonus 110 per cento?
Per tutti coloro che hanno intenzione di migliorare il proprio comparto energetico, l’efficientamento energetico nelle proprie abitazioni o nei propri condomini lo Stato mette a disposizione un bonus. Con questo Superbonus, lo Stato si offre di pagare il costo completo dell’efficientamento energetico della propria abitazione o del proprio condominio. Addirittura con un 10 per cento in più, per questo si chiama Superbonus 110 per cento. Una cifra che lo Stato ridà in credito fiscale che può essere utilizzato o per abbattere il credito fiscale, le tasse, oppure si può rivendere all’azienda che ha fatto l’operazione, a una banca, una finanziaria, istituto di credito, ecc…
Inoltre, alla misura dell’Eco-bonus si aggiunge quella del Sisma-bonus che prevede vengano pagati anche una serie di interventi che possono migliorare il coefficiente antisismico delle abitazioni o dei condomini.
Quali sono gli interventi principali che si possono realizzare?
Ci sono diversi interventi che si possono realizzare. Si può intervenire su tutte quelle cose che hanno un grande impatto con l’efficientamento energetico. Dalle finestre, quindi gli infissi, alla possibilità di installare un impianto fotovoltaico, dal mettere delle colonnine di ricarica per le auto elettriche fino alla possibilità di mettere la domotica. O il cappotto termico, un intervento più consistente, che in pratica non è che il rivestimento di un immobile e permette di migliorare il coefficiente termico, ovvero la dispersione di calore.

Che differenze ci sono nell’accesso al Superbonus 110 per cento per un’abitazione privata e un condominio?
La differenza sostanziale è che per un’abitazione privata l’interlocutore è ovviamente il proprietario o il locatario della villa (sia bifamiliare che tri o quadrifamiliare). Quando si parla di condominio, invece, siccome gli interventi che vanno realizzati non possono essere fatti sulla singola abitazione perché avrebbero un impatto troppo piccolo, minimo, per raggiungere un risultato interessante.
O meglio, per raggiungere il risultato richiesto dall’Enea, l’Ente che certifica le operazioni di Superbonus, bisogna intervenire sull’intero condominio. Quindi deve essere d’accordo l’intero condominio o quantomeno la maggioranza dell’assemblea. Perciò, mentre da un lato c’è il proprietario che decide in autonomia incaricando una ditta e facendo partire le operazioni, dall’altro bisogna fare un’assemblea di condominio coinvolgendo tutti. Ci deve essere una maggioranza, come qualunque altro intervento straordinario, che delibera la possibilità di usufruire del Super-bonus.
Quali sono i tempi dei lavori?
I tempi, suppergiù, sono quelli di un cantiere normale. Per il Superbonus 110 per cento si richiede il superamento di due classi energetiche. O almeno raggiungere la classe più alta possibile, nel caso in cui ad esempio si parta da una classe già alta. Ci sono, quindi, una serie di regolamentazioni che vanno rispettate. Il tutto viene regolamentato da un progetto energetico che un professionista certifica per conto dello Stato. Dopodiché parte il cantiere.
C’è tutta una parte burocratica abbastanza complessa, motivo per il quale il Superbonus ha avuto un po’ di ritardi a partire nel nostro Paese. Però dal punto zero, ossia dal momento in cui tutta la documentazione è a posto, alla chiusura di un condominio possono passare quei due, quattro o sei mesi. Due mesi è un tempo molto raro, tre o quattro sono un tempo giusto mentre sei mesi è probabile a seconda della complessità. Per un’abitazione privata ci si mette anche di meno, perché per una villa gli interventi possono richiedere molto meno tempo. Dipende da una serie di fattori che non possono essere previsti a priori.
Articolo aggiornato in data 28 Marzo 2022
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