Civita di Bagnoregio è uno di quei posti che non ha bisogno di troppe presentazioni. La conoscono in tutto il mondo, dalla Cina fino agli Stati Uniti, passando per l’Australia. Anche perché «non ha mai perso il suo fascino antico e la caratteristica del silenzio che si crea la sera e la mattina presto».
A parlare è il giovane sindaco di Bagnoregio e della frazione di Civita, Luca Profili. Ha 31 anni. Prima era vicesindaco (già all’età di 25 anni), mentre adesso è il primo cittadino. «Io sono cresciuto a Bagnoregio, mia nonna era un’abitante di Civita. Il successo internazionale del borgo è un impegno stimolante, che mi riempe d’orgoglio. Il futuro? Lo guardo con ottimismo».

Sindaco, come è stato il periodo del lockdown a Bagnoregio e Civita?
«E’ stata un’esperienza drammatica. L’assenza del turismo ha causato gravi perdite al bilancio, qui come in tutta la Tuscia. Una zona che vive di turismo. Il ticket di ingresso di 5 euro per Civita di Bagnoregio, va sottolineato, ha permesso all’amministrazione di fare interventi importanti per la comunità nel corso degli anni».
Quali?
«Qui non si pagano tasse comunali, la mensa a scuola è gratis, i parcheggi per i residenti sono gratuiti e poi abbiamo eliminato la Tasi prima che lo facesse Renzi».
Adesso le cose vanno meglio?
«Decisamente. Il 23 maggio siamo stati tra i primi a riaprire in Italia. C’era la fila per entrare a Civita di Bagnoregio. L’estate è andata bene considerando le 200mila presenze di turisti italiani da fine maggio a ottobre. Il fatto che il Lazio sia sempre stato una regione gialla durante la seconda ondata ci ha permesso di fare numeri importanti. Abbiamo vissuto comunque dei momenti difficili, penso ad esempio al focolaio Covid che si è creato in una casa di riposo».
Quando Civita di Bagnoregio diventerà patrimonio Unesco?
«Spero e credo nel 2022. Abbiamo preferito aspettare e prenderci un altro anno di tempo, ma ormai ci siamo: il dossier è stato quasi completato. Entro la fine dell’anno chiuderemo il dossier, poi l’Italia sceglierà la sua candidata più forte. E noi ci saremo. A quel punto la commissione mondiale dell’Unesco farà le sue valutazioni per il 2022».
Come si spiega il successo internazionale del borgo?

«Le componenti del successo di Civita di Bagnoregio sono veramente tante. Io penso che noi come amministratori siamo più fortunati che bravi. Perché abbiamo tra le mani un gioiello, un borgo dove risiedono 14 persone ma che non è stato abbondato dato che ci sono tantissime attività, come ristoranti, case vacanza e b&b. Va detto che è stato fatto un lavoro eccezionale anche dal mio predecessore, il sindaco Francesco Bigiotti».
«La svolta, comunque, è arrivata con il ticket di ingresso perché ha permesso a al comune di fare manutenzione e di comunicare al mondo le nostre bellezze».
A proposito, quanto è importante comunicare al giorno d’oggi?
«E’ fondamentale. Siamo stati presenti alle più grandi fiere mondiali, per esempio a Londra, Dubai e Berlino. A Expo 2015 eravamo sia nel padiglione Italia che in quello dedicato ai borghi. Civita di Bagnoregio è finita di recente sui barattoli della Nutella, anche la Tim ha girato uno spot qui da noi. Per non parlare del mondo cinema che ha scelto il nostro borgo come ambientazione di molte pellicole».
«I turisti, poi, sono una pubblicità vivente perché sono super attivi sui social network. Mi riferisco in particolare ai cinesi che rappresentano il 10 per cento dei nostri visitatori».
Articolo aggiornato in data 15 Giugno 2022
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