Sant’Eusebio, torna a splendere uno dei simboli dell’Esquilino

L’ultima fase dell'intervento ha interessato il portico di ingresso, la scalinata, e la facciata realizzata nel 1711 dall’architetto Carlo Stefano Fontana durante il pontificato di Clemente XI

Sono terminati i restauri della facciata della chiesa di Sant’Eusebio, un complesso lavoro della Soprintendenza Speciale di Roma iniziato 4 anni fa, portato avanti in varie fasi e finalizzato al recupero di questo edificio di culto che caratterizza l’orizzonte urbano di piazza Vittorio Emanuele II.

«La restituzione della facciata di Sant’Eusebio – secondo Daniela Porro, Soprintendente Speciale di Roma – è un restauro importante. Guidato con grande abilità dall’architetto della Soprintendenza Alessandra Centroni. Fa parte di un articolato piano di interventi sul rione Esquilino, di cui mi piace ricordare i recenti lavori al Museo della Liberazione, a Santa Croce in Gerusalemme, al Tempio di Minerva Medica e la prossima apertura del Museo Ninfeo proprio a piazza Vittorio e, da ultimo, la dichiarazione di interesse culturale per il rifugio antiaereo della seconda guerra mondiale a Piazza Dante».

Sant'Eusebio, la chiesa dell'Esquilino
La nuova facciata della chiesa

Sant’Eusebio: completata l’ultima fase del restauro 

Sant'Eusebio, affresco

L’ultima fase dell’intervento della chiesa di Sant’Eusebio ha interessato il portico di ingresso, la scalinata, e la facciata realizzata nel 1711 dall’architetto Carlo Stefano Fontana durante il pontificato di Clemente XI. I prospetti erano anneriti dall’inquinamento atmosferico e le superfici esterne presentavano uno stato di degrado diffuso, che ne compromettevano la conservazione. Dopo una prima fase conoscitiva e diagnostica (con il supporto della tecnologia a laser scanner), è iniziato il restauro. Con il consolidamento e la pulitura degli apparati decorativi, di tutti gli intonaci e delle statue che coronano la parte superiore della facciata.

Un intervento delicato, che ha rappresentato una importante occasione conoscitiva per comprendere meglio le caratteristiche costruttive, costitutive e dei materiali impiegati. E che ha consentito di ricostruire le fasi e le trasformazioni della fabbrica per realizzare un restauro accurato e rispettoso dell’edificio.

I lavori della Soprintendenza Speciale di Roma per il ricupero della chiesa di Sant’Eusebio sono iniziati 4 anni fa con il restauro del grande affresco di Anton Raphael Mengs, La gloria di Sant’Eusebio sul soffitto della navata centrale. A partire dalla fine del 2019 il tetto della chiesa è stato oggetto di un importante intervento strutturale di revisione di tutte le coperture che si è concluso con il restauro conservativo della facciata posteriore secentesca, su Via Principe Amedeo e il consolidamento e messa in sicurezza dei preziosi apparati decorativi in travertino della grande finestra. 

Sant'Eusebio, la facciata prima del restauro
La facciata prima del restauro

Restauro della facciata della chiesa: i nomi  

Daniela Porro, Soprintendente Speciale di Roma

Alessandra Centroni, direzione lavori

Paolo Morganti, Coordinamento della sicurezza

Reima S.r.l., Impresa esecutrice dei lavori

Camillo Giammarino, restauro apparati decorativi

Romano Cerro, Ricerca storica e iconografica

Articolo aggiornato in data 16 Settembre 2021
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