Piazza Navona e la misteriosa rivalità che dura da quattro secoli

Si tratta di uno dei luoghi più iconici della Capitale. Conosciuta in tutto il mondo per la sua bellezza è stata anche il set di alcune pellicole cinematografiche. Inoltre, è al centro di una leggenda che vede protagoniste due delle sue opere e gli artisti che le hanno realizzate

Ogni angolo di Roma nasconde un segreto. Basta, infatti, recarsi in una delle sue tante piazze, strade o chiese per trovare monumenti o opere d’arte con una storia unica e particolare. Una delle piazze più famose di Roma che risponde perfettamente a queste caratteristiche è Piazza Navona. Originariamente, ai tempi dell’antica Roma, nel luogo dove si trova oggi la piazza, sorgeva lo stadio di Domiziano.

L’immagine che abbiamo oggi di Piazza Navona è dovuta alla trasformazione operata soprattutto durante il pontificato di Innocenzo X Pamphili (dal 1644 al 1655). È a lui che si deve la presenza di alcuni monumenti della piazza tra i più iconici di Roma e del mondo. Il nome della piazza, invece, è dovuto ai giochi d’acqua che vi si svolgevano dalla metà del 1600 alla metà del 1800.

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Piazza Navona, uno scontro… artistico

In particolare, due delle opere presenti hanno alimentato una leggenda sulla rivalità tra due grandi artisti del periodo barocco. Quella tra lo scultore Gian Lorenzo Bernini e l’architetto Francesco Borromini.

I due artisti furono spesso contrapposti nell’assegnazione delle commissioni per varie opere nell’allora capitale dello Stato Pontificio. E due opere di Piazza Navona sono da sempre indicate come “prova tangibile” del loro confronto. La Fontana dei 4 Fiumi, opera del Bernini, contrapposta alla Chiesa di Sant’Agnese in Agone, realizzata dal Borromini.

Piazza Navona, Fontana dei 4 Fiumi e Chiesa di Sant'Agnese in Agone
La Fontana dei 4 Fiumi e la Chiesa di Sant’Agnese in Agone

La chiesa…

Per la realizzazione di Sant’Agnese in Agone ci vollero 20 anni. Dal 1652, quando venne presentato il primo progetto, al 1672 data della fine lavori. Dedicata a Sant’Agnese martire, morta all’età di 12 anni durante le persecuzioni ai cristiani da parte dell’imperatore Diocleziano, deve il suo nome, in Agone, al luogo in cui si trova: Piazza Navona. In origine, infatti, la piazza era conosciuta come in Agone, perché utilizzata per gare di atletica.

Altare della chiesa di Sant'Agnese in Agone
Altare absidale della chiesa di Sant’Agnese in Agone

Il primo progetto venne realizzato da Girolamo Rainaldi per papa Innocenzo X. Tuttavia, dall’anno successivo fino al 1657 la direzione dei lavori passò a Francesco Borromini. Quest’ultimo modificò in parte il progetto originale, distanziando i due campanili accanto alla facciata e dando più risalto alla cupola. Fu poi Carlo Rainaldi, nel 1672, a completare l’opera. 

Le opere interne

L’altare principale è decorato con una pala di Domenico Guidi, rappresentante la Sacra Famiglia insieme a Sant’Elisabetta, Zaccaria e Giovanni. Oltre all’abside, la chiesa ospita altri 4 piccoli altari dedicati rispettivamente a Sant’Alessio, Sant’Ermenziana, Sant’Eustachio e Santa Cecilia. Nei due transetti, invece, troviamo le statue raffiguranti il martirio di San Sebastiano e quello di Sant’Agnese realizzati rispettivamente da Pier Paolo Campi ed Ercole Ferrata. Un altro gruppo marmoreo dedicato alla santa si trova nel sotterraneo della chiesa, dove sull’altare si trova “Il miracolo dei capelli di San’Agnese”, opera di Alessandro Algardi. Altri momenti della vita della santa romana sono raffigurati nei dipinti della cupola e sulla volta della sagrestia. Si tratta dell’affresco di Ciro Ferri e Sebastiano Cortellini, “Sant’Agnese introdotta alla Gloria del Paradiso” e del dipinto di Paolo Gismondi, “La Gloria di Sant’Agnese”.

Gli affreschi della cupola di Sant'Agnese in Agone
Gli affreschi della cupola di Sant’Agnese in Agone

…e le fontane

In totale, le fontane di Piazza Navona sono tre. Ai due estremi della piazza se ne trovano due di piccole dimensioni. La Fontana del Nettuno, realizzata dagli scultori Gregorio Zappalà e Antonio della Bitta e la Fontana del Moro, realizzata da Giacomo della Porta con alcuni ritocchi del Bernini.

Piazza Navona, la Fontana dei 4 Fiumi
La Fontana dei quattro Fiumi

A dominare il centro di Piazza Navona, però, è la Fontana dei 4 Fiumi, posizionata di fronte alla Chiesa di Sant’Agnese in Agone. Anche quest’opera, come la chiesa, fu commissionata da papa Innocenzo X che decise di affidarne la realizzazione a Gian Lorenzo Bernini. La fontana raffigura quattro statue che rappresentano i maggiori fiumi del mondo. Nello specifico si tratta del Nilo, del Gange, del Danubio e del Rio della Plata. La scelta dei fiumi non è casuale. Oltre ad essere tra i più lunghi della Terra, sono anche uno per ciascun continente allora conosciuto. Originariamente, il progetto dell’opera prevedeva che le statue avessero le dimensioni di una persona reale, ma nella realizzazione aumentarono notevolmente.

Al centro del gruppo marmoreo si trova la copia romana di un obelisco egizio, traslata in Piazza Navona dal circo di Massenzio. L’obelisco misura 16,38 metri, mentre l’altezza complessiva della fontana supera i 30 metri.

La leggenda della rivalità

Sembra, inoltre, che inizialmente non fosse il Bernini a dover realizzare la fontana principale di Piazza Navona. Innocenzo X, infatti, voleva separarsi il più possibile da quanto riguardava il suo predecessore, Urbano VIII, grande estimatore del Bernini. Proprio per questo, inizialmente, la realizzazione stava per essere affidata al Borromini. A intercedere per lo scultore sembra sia stata Olimpia Maidalchini, cognata del Pontefice, colpita da un modellino dell’opera in argento realizzato dal Bernini. 

Dettaglio della statua del Rio della Plata e Chiesa di Sant'Agnese in Agone
La statua del Rio della Plata e la Chiesa di Sant’Agnese in Agone

Questo episodio ha alimentato la leggenda che vede coinvolte la Chiesa di Sant’Agnese in Agone e la Fontana dei 4 Fiumi. In particolare, due statue della fontana si dice siano state realizzate in modo da schernire l’opera del Borromini. Si tratta delle figure del Nilo e del Rio della Plata. Mentre la prima avrebbe il volto coperto per evitare di guardare la chiesa, la seconda ha la mano alzata di fronte a se come a volersi proteggere da un eventuale crollo. La realtà, però, è ben diversa. La fontana, infatti, è stata realizzata ben prima della chiesa e la particolare posizione della statua del Rio della Plata è solamente frutto del caso. Per quanto riguarda il Nilo, invece, la spiegazione è ben diversa. La statua ha il volto coperto poiché all’epoca non si conosceva ancora l’ubicazione della sorgente.

Dettaglio della statua del Nilo della Fontana dei 4 Fiumi
Dettaglio della statua del Nilo

Film e spettacoli

La Fontana dei 4 Fiumi oltre ad essere una delle opere d’arte più conosciute al mondo, è diventata celebre anche sul grande schermo. È stata, infatti, il set di una delle pellicole tratta da un romanzo di Dan Brown, “Angeli e Demoni”. 

Inoltre, fino al 6 gennaio, l’opera sarà al centro di uno spettacolo di luci che animeranno l’opera del Bernini. Lo spettacolo è stato promosso dal Comune di Roma Capitale in collaborazione con Acea. Gli spettacoli, della durata di 5 minuti, inizieranno ogni giorno alle 17 fino alle 21, con un intervallo di 20 minuti tra uno e l’altro.

Articolo aggiornato in data 20 Luglio 2022
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