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Immaginate di guardare dallo spioncino di una porta e, invece del pianerottolo, di trovarvi di fronte uno degli scorci più belli dell’Urbe: la Cupola di San Pietro. È l’esperienza che potete vivere vicino al Giardino degli Aranci di Roma. Una piccola oasi verde nel cuore dell’Aventino. Questo gioiello è noto anche come Parco Savello, dalla famiglia gentilizia dei Savelli che nel XIII secolo qui eresse una fortezza, di cui restano poche mura. Lo spioncino, o buco della serratura di Roma che dir si voglia, si riconosce dalla fila di persone che vi sosta davanti. È il portone del Priorato dei Cavalieri di Malta.
Indice
Dove si trova il buco della serratura di Roma
Il buco della serratura si trova a Roma in piazza Cavalieri di Malta, sul colle Aventino, a pochi passi dal Giardino degli Aranci. E ospita l’ambasciata presso lo stato italiano dell’Ordine cavalleresco, una location utilizzata anche per eventi e matrimoni. Andateci al tramonto per approfittare della luce migliore e, una volta giunto il vostro turno, godetevi la vista della Cupola di San Pietro, compreso, ai due lati, dalle siepi del giardino settecentesco del Priorato. Se questa prospettiva mozzafiato, ma circoscritta non vi basta, non vi resta che entrare nel Giardino degli Aranci.
Buco della serratura, come arrivarci
La stazione della metropolitana più vicina è “Circo Massimo“. Da lì bisogna camminare per circa 10-15 minuti per arrivare alla meta. La strada più veloce a piedi prevede il passaggio da Piazza Ugo la Malfa, da Via di Valle Murcia, da dove appunto di prende Via di Santa Sabina. Andando sempre dritto non si può non notare il buco della serratura di Roma, un posto in cui molto probabilmente ci sarà una fila, più o meno lunga, da fare prima di godersi l’effetto ottico.
CON LA METRO: Prendete la linea della metropolitana B di Roma (nel caso cambiare a Termini) e fermativi alla stazione “Circo Massimo“. Da lì ci si impiega circa 10-15 a piedi. Il tragitto più veloce passa da Piazza Ugo la Malfa, Via di Valle Murcia e Via di Santa Sabina.
CON IL BUS: le linee degli autobus che arrivano nella zona del buco della serratura di Roma sono:
- 81 (fermata Greca direzione Malatesta)
- C3 (fermata Greca direzione Stazione Tiburtina)
- 160 (fermata Greca direzione Montagnola)
- 628 (fermata Greca direzione Baronio)
- 715 (fermata Greca direzione Tiberio Imperatore)
CON IL TAXI: al driver si può indicare come punto di arrivo Piazza Cavalieri di Malta, ma in alternativa si può anche dire direttamente di fermarsi al buco della serratura di Roma. Del resto, quasi tutti lo conoscono.
ORARI: Il buco della serratura di Roma non ha orari di apertura e chiusura. Si può vedere a qualsiasi ora del girono e della notte, h24.
PREZZO: Non si paga nulla. Non sono previsti biglietti o altro. Lo spettacolo del buco della serratura di Roma è gratis.
Per orientavi facilmente con lo smartphone potete cliccare qui sulla mappa già impostata per aprirsi con Google Maps.
L’Aventino e il Giardino degli Aranci
Luogo suggestivo e romantico, noto ai romani, ma non al turismo di massa, il Giardino degli Aranci si trova sull’Aventino, nel Rione Ripa.
Realizzato nel 1932, su progetto dell’architetto Raffaele De Vico, il piccolo Parco come ci appare oggi è caratterizzato da una struttura simmetrica con un viale mediano in asse col belvedere. Sfocia su una terrazza il cui affaccio spazia dall’ansa del Tevere alla Cupola di San Pietro.
L’ingresso è in Piazza Pietro d’Illiria, lungo Via di Santa Sabina, la strada della Basilica. A poche centinaia di metri dal Giardino, c’è Piazza dei Cavalieri di Malta con il portone in legno che offre la vista della Cupola di San Pietro attraverso il buco della serratura di Roma. Si trova al civico numero 3. Lo spettacolo è gratuito. E non ci sono orari da rispettare: l’effetto ottico su San Pietro dal buco della serratura si può ammirare 24 ore su 24. Dunque, anche in piena notte.
L’albero dei miracoli
Tutta l’area che fa capo al Giardino degli Aranci ha un che di magico e insieme mistico. Merito della basilica di Santa Sabina sull’Aventino, che sorge accanto al Giardino e spiega perché sia stato chiamato degli Aranci.
Fu nell’orto del chiostro di Santa Sabina, infatti, che nel 1220 Domenico di Guzman, fondatore dell’ordine dei Domenicani, piantò il primo arancio portato dalla natia Spagna. Quest’albero vecchio di ottocento anni è ancora lì. Rigoglioso e fiero, si offre ai vostri sguardi se sbirciate da un’apertura nel muro del portico della chiesa. È considerato miracoloso. E, al di là delle presunte guarigioni che gli sono state attribuite, è già un miracolo che sia sopravvissuto tutti questi secoli.
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La leggenda di Santa Sabina
Per completare questo insolito itinerario presso il Giardino degli Aranci di Roma non vi resta che visitare la Basilica di Santa Sabina, una delle più belle chiese paleocristiane. Eretta nel V secolo d.C. sulla tomba della nobile romana martirizzata per essersi convertita al cristianesimo, è una delle location più gettonate per celebrare matrimoni.
Da notare, all’interno, una piccola colonna tortile bianca, coronata sulla sommità da una pietra nera. Secondo la leggenda questo piccolo blocco di basalto fu scagliato dal demonio in persona contro San Domenico perché questi non cedeva alle sue lusinghe. La pietra porta ancora impresso il segno delle dita incandescenti del diavolo, che, al di là di verità o leggenda, ancora oggi sarà meglio non stuzzicare.