Proseguono le iniziative per celebrare l’anniversario dei 500 anni dalla scomparsa di Raffaello. La direttrice dei Musei Vaticani, Barbara Jatta, ha disposto lo spostamento per una settimana di 10 preziosissimi arazzi realizzati sui cartoni del grande pittore rinascimentale. Un’iniziativa che precede di un paio di settimane l’inaugurazione della mostra dedicata all’artista di Urbino, alle Scuderie del Quirinale.
Finora le opere erano conservate, protette da teche in plexiglass nella sala della Pinacoteca ai musei Vaticani e da più di 400 anni non erano esposti nella Cappella Sistina. Ora resteranno in mostra per una settimana fino al 23 febbraio. L’orario delle visite da lunedì 17 a sabato 23 febbraio va dalle 9 alle 18, con l’ultimo accesso alle 16. Il costo della visita è incluso in quello dei Musei Vaticani. Domenica 23, invece, l’ingresso sarà libero (come ogni ultima domenica del mese). Gli orari andranno dalle 9 alle 14, con l’ultimo accesso alle 12,30.

Le opere
Gli arazzi risalgono a un periodo tra il 1515 e il 1519. Voluti da Papa Leone X Realizzati a Bruxelles, raffigurano una serie di avvenimenti dagli “Atti degli apostoli”. Tra questi “La pesca miracolosa” nel Mar Morto e “La consegna delle chiavi” a San Pietro, senza dimenticare la “Lapidazione di Santo Stefano” o la “Conversione di Saulo”. «Ci sono state altre due esposizioni degli arazzi – spiega Barbara Jatta all’Ansa – nel 1983 e nel 2010, ma era dalla fine del Cinquecento che non venivano posizionati tutti contemporaneamente nella Sistina». Le opere tornano così ad affiancare gli affreschi di Michelangelo, del Perugino, di Botticelli e del Ghirlandaio che raffigurano passi del Vecchio e del Nuovo Testamento. In questo modo, aggiunge la direttrice dei Musei Vaticani, «si completa la catechesi visiva della Cappella».

La polemica
Tuttavia, la decisione non ha mancato di suscitare polemiche. A preoccupare, infatti, sarebbero i rischi dovuti allo spostamento degli arazzi dalla sala in cui si trovano abitualmente alla Cappella Sistina. Polemiche che la dirigente del museo respinge fermamente. «Siamo consapevoli – dichiara in un’intervista all’Ansa – di quanto gli arazzi siano delicatissimi». Tuttavia, aggiunge, «sono nati e sono stati realizzati per essere arrotolati e spostati».
Articolo aggiornato in data 15 Giugno 2022
© Riproduzione riservata