Napoleone e il mito di Roma: l’amore del condottiero per la Capitale

Il Museo dei Mercati di Traiano riapre al pubblico con una mostra dedicata all'Imperatore francese nell'anniversario del bicentenario dalla morte. I vari percorsi dell'esposizione analizzano la passione di Bonaparte per l'Italia e la sua Capitale

Il mito di Napoleone rivive ai Mercati di Traiano. Col ritorno di molte regioni in zona gialla, anche i musei sono tornati ad aprire le loro porte ai visitatori. E così, mostre chiuse anzitempo a causa dell’emergenza sanitaria sono nuovamente visitabili, insieme a tante novità. Tra queste l’esposizione dedicata al grande imperatore e condottiero francese per l’anniversario del bicentenario della morte. 

La mostra “Napoleone e il mito di Roma”, inaugurata il 4 febbraio, ripercorre il rapporto tra Bonaparte, il mondo antico e Roma. Un percorso espositivo diviso in tre macro-sezioni con oltre 100 opere tra sculture, dipinti, stampe e altri oggetti tutti provenienti dalle Collezioni Capitoline e da musei italiani ed esteri. L’esposizione, organizzata da Zètema Progetto Cultura, è promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali ed è a cura di Claudio Parisi Presicce, Massimiliano Munzi, Simone Pastor e Nicoletta Bernacchio.

Napoleone e il mito di Roma

Cosa vedere

Le tre aree in cui è divisa la mostra guidano il visitatore in un percorso che analizza il rapporto tra Napoleone e il mondo classico e con l’Italia e Roma. Inoltre sono evidenziati alcuni aspetti riguardanti la ripresa dei modelli antichi nell’arte e nell’epopea napoleonica. Napoleone è sempre stato un ammiratore di Roma, soprattutto per il periodo dell’impero romano. La Capitale è stata parte dell’Impero francese dal 1809 al 1814 e in quel periodo era considerata seconda per importanza alla sola Parigi. Tra il 1811 e il 1814, inoltre, il governo napoleonico promosse una serie di scavi nell’area dei Fori Imperiali volti a liberare l’area a sud della Colonna di Traiano presa come spunto per la realizzazione della Colonna Vendôme di Parigi.

Il rapporto col mondo classico

L’esposizione parte dalla formazione giovanile di Napoleone con opere antiche e moderne che illustrano il suo percorso biografico, i suoi modelli e i suoi riferimenti culturali. Tra le opere esposte, ad esempio, il gesso di Louis Rochet per la statua di “Napoleone cadetto a Brienne” (inizialmente visibile attraverso una riproduzione fotografica) dal Musée d’Yverdon et Région (Yverdon-les-Bains), il bronzo raffigurante “Alessandro Magno a cavallo” dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli e il grande bronzo di Lorenzo Bartolini raffigurante “Napoleone I Imperatore”, dal Louvre, in cui Bonaparte è ritratto all’antica, con la corona d’alloro e le fattezze di un imperatore romano.

Napoleone con gli abiti dell’incoronazione
© Reunion des Musees Nationaux – Grand Palais
François Gérard, Napoleone con gli abiti dell’incoronazione, olio su tela, 1805 (Ajaccio, Palais Fesch-Musée des Beaux-Arts)

Le figure di Napoleone e Alessandro Magno sono legate dalla loro grandezza militare e dalla visione dei due condottieri di un impero sconfinato. Oltre al generale macedone, Napoleone ammirava l’imperatore romano Augusto, presente con un ritratto in marmo proveniente dai Musei Capitolini.

Napoleone, l’Italia e Roma

Proseguendo il percorso espositivo, la mostra si concentra sul ruolo dell’Imperatore francese come Re d’Italia. La sezione si apre con tre opere molto importanti: il gruppo scultoreo di Pacetti “Napoleone ispira l’Italia e la fa risorgere a più grandi destini”, proveniente dal Castello di Fontainebleau, e due ritratti di Napoleone provenienti dalla Galleria d’Arte Moderna e dal Palazzo Moriggia-Museo del Risorgimento a Milano. Inoltre, è analizzato il grande programma di trasformazione urbana, che il governo napoleonico voleva applicare a Roma. Altre opere della sezione sono il ritratto del condottiero realizzato da Antonio Canova e, sempre opera dello scultore, il “Busto di Pio VII” (entrambe le opere provengono dai Musei Capitolini). Questa sezione della mostra si conclude con un approfondimento sullo scavo della Basilica Ulpia.

Campagna d’Egitto e Alessandro Magno

Un passaggio fondamentale per Bonaparte, evidenziato nella terza sezione della mostra, è quello della Campagna d’Egitto. L’impresa è raccontata da opere come la stampa di Girardet dal Museo Napoleonico di Roma, “Il generale Napoleone Bonaparte alle Piramidi”, e la statuetta in bronzo “Bonaparte su un dromedario” di C.J. Meurant dal Palais Fesch-Musée des Beaux-Arts di Ajaccio. La figura di Alessandro Magno, ammirato da Napoleone, è ricordata da “Il Trionfo di Alessandro Magno in Babilonia“ di Bertel Thorvaldsen. Si tratta della versione conservata nei Musei Civici di Pavia. Una derivazione dal fregio eseguito dallo scultore per il Palazzo del Quirinale nel 1812, nell’allestimento degli appartamenti imperiali destinati a Napoleone e alla sua famiglia. Tuttavia, Napoleone non venne mai a Roma  e la famiglia imperiale non abitò mai il palazzo. 

fregio con il Trionfo di Alessandro Magno a Babilonia
© Pavia, Musei Civici
Bertel Thorvaldsen, Lastra dal fregio con il Trionfo di Alessandro Magno a Babilonia raffigurante Il satrapo Mazeo con i figli – La Pace, gesso, 1822 (Pavia, Musei Civici, Gipsoteca)

Simboli dell’era napoleonica

Infine, l’ultima sezione approfondisce una serie di aspetti riguardanti la ripresa di modelli antichi nell’arte e nell’epopea napoleonica. Un esempio è quello dell’aquila romana come si può ammirare dal vessillo del 7° Reggimento Ussari dal Musée de l’Armée di Parigi. L’esempio più evidente dell’uso dei simboli da parte del condottiero francese è il dipinto che chiude la mostra, “Napoleone con gli abiti dell’incoronazione”, di François Gérard, conservato ad Ajaccio nel Palais Fesch-Musée des Beaux-Arts. Il quadro presenta l’Imperatore nel suo massimo splendore.

Alcune informazioni

La mostra rimarrà aperta ai visitatori fino al 30 maggio 2021, salvo nuove disposizioni legate all’emergenza sanitaria. 

L’ingresso è dal lunedì al venerdì dalle 9:30 alle 19:30 (la biglietteria chiude alle 18:30). L’ingresso è gratuito per i possessori della MIC card. Per ulteriori informazioni consultare il sito dei Mercati di Traiano-Museo dei Fori Imperiali, o telefonare al numero 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00).

Articolo aggiornato in data 20 Luglio 2022
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