Il 2020 è stato un anno particolarmente complicato per il mondo della cultura. Cinema, teatri e musei hanno dovuto chiudere e posticipare o annullare mostre ed eventi a causa della pandemia. Una vera e propria ferita per tutto il settore. Tuttavia, fermare l’arte è difficile. E così tra mostre online e aperture a singhiozzo ha trovato il modo di venir fuori. Anche nel senso letterale del termine.
È quanto accaduto a Firenze sulle mura di Palazzo Strozzi grazie a un’installazione dell’artista francese JR. L’opera, chiamata La Ferita, è un trompe-l’œil che raffigura un vero e proprio squarcio sul muro del museo. Un modo per mostrare all’esterno, quanto celato in un ipotetico interno.

Uno sguardo sull’arte
L’installazione, alta 28 metri e larga 33, è stata realizzata con la tecnica tipica dell’artista, il collage fotografico in bianco e nero. La Ferita è un’anamorfosi, un’illusione che mostra, come se fosse un vero squarcio nel museo, alcuni luoghi di Palazzo Strozzi. Osservandola dalla giusta angolazione si riescono a intravedere alcune opere iconiche dell’arte fiorentina inserite tra il colonnato del cortile, un’immaginaria sala espositiva e la biblioteca dell’Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento. I capolavori sono la Primavera e la Nascita di Venere del Botticelli, conservati al Museo degli Uffizi e il gruppo marmoreo del Ratto delle Sabine di Giambologna che si trova nella Loggia dei Lanzi in piazza della Signoria.
«Spero di vederci per strada, perché questa è un’arte che si vede per strada», ha detto JR in un video pubblicato sulla pagina Facebook di Palazzo Strozzi. Ora l’installazione rimarrà esposta fino al prossimo 22 agosto.
Storia della location
La scelta sul dove collocare l’installazione non è stata casuale. Palazzo Strozzi, infatti, è uno dei simboli del Rinascimento fiorentino oltre ad essere uno dei più bei palazzi della città. A volerne la realizzazione fu Filippo Strozzi, mercante e banchiere, a capo di una delle famiglie fiorentine più influenti. Il loro scontro con la famiglia Medici, però, portò all’esilio nel 1434. Un allontanamento terminato nel 1466. Alcuni anni dopo iniziarono i lavori per la costruzione del Palazzo, nel 1489. Molto simile a Palazzo Medici nella forma, lo supera per dimensioni. La sua realizzazione richiese quasi 50 anni. I lavori, infatti, terminarono solo nel 1538. Rimasto di proprietà degli eredi della famiglia fino agli inizi del ‘900, nel 1907 divenne proprietà dell’INA (Istituto nazionale delle assicurazioni). Nel 1999 è stato ceduto allo Stato e oggi è sede della Fondazione Palazzo Strozzi oltre che del Gabinetto G. P. Vieusseux, dell’Istituto di Studi sul Rinascimento e dell’Istituto di Studi Umanistici.

La Fondazione si occupa dell’organizzazione di mostre e attività culturali. Il cortile rinascimentale del Palazzo è una meta frequentata (tranne in questo contesto storico) da milioni di turisti ogni anno attirati da concerti, performance e installazioni moderne. Oggi l’accesso al cortile è libero e gratuito tutti i giorni dalle ore 9.00 alle 20.00, rispettando le normative di sicurezza anti-Covid.
Articolo aggiornato in data 14 Giugno 2022
© Riproduzione riservata