A Ferrara, allestiti i ponteggi, il cantiere innovativo per il restauro della statua di Girolamo Savonarola è pronto a partire. La scultura che si affaccia sul Castello Estense è ora interamente coperta da un box, che delimita un’area pensata per l’accesso al pubblico, con apposite scale su due livelli (basamento e statua). Nelle prossime settimane il cantiere potrà infatti essere accessibile, su prenotazione e in sicurezza. Appassionati e visitatori potranno così guardare “in faccia” il Savonarola e conoscere le moderne tecnologie che saranno impiegate per il restauro.
L’assessore Andrea Maggi, più volte sul posto, ha seguito dall’inizio lo sviluppo dei lavori: «I cittadini saranno i veri protagonisti di questo cantiere innovativo, frutto della generosa donazione di un privato, Artibano Sivieri, che ringraziamo nuovamente per questo regalo a Ferrara. Il restauro di questa statua-simbolo nasce dalla città e sarà quindi messo a disposizione della città e aperto alla “partecipazione” dei cittadini».

Il restauro
L’intervento, è stato interamente finanziamento con lo strumento dell’Art Bonus (per oltre 21mila euro) da Sivieri, titolare della vicina Hostaria Savonarola e sarà realizzato dalla ditta specializzata Ottorino Nonfarmale. Come spiega la restauratrice Eva Schicchi, di Bologna il tutto sarà fatto «con una tecnica sperimentale mai utilizzata prima». E aggiunge come la Ottorino Nonfarmale, insieme alla Ceruolo Ponteggi, «hanno dato un proprio contributo mettendo a disposizione particolari scontistiche e l’uso delle moderne tecnologie».
Saranno infatti utilizzati particolari «enzimi per debellare alghe, muschi, licheni e piante infestanti che negli anni hanno intaccato il monumento dedicato al frate predicatore», opera di Stefano Galletti, che si trova al centro della piazza dal 1875, e il basamento in marmo bianco. «Dopo questa fase, di prima pulitura tramite enzimi (che quindi evita l’utilizzo di materiale chimico) – dettaglia la restauratrice – sono previsti: il preconsolidamento, il consolidamento, le stuccature e una azione protettiva finale. I prodotti saranno pensati per la statua e testati preliminarmente».

Fine lavori e riapertura
A seconda delle condizioni metereologiche e di altre variabili di cantiere, si stima in circa 2 mesi la conclusione dei lavori. L’apertura al pubblico è prevista dopo le prime lavorazioni: si potrà così apprezzare l’evoluzione dell’intervento e il ripristino del monumento nel suo aspetto originario.
«Alga&Zyme Factory srl, spin off dell’Università di Ferrara e PMI innovativa nell’ambito ricerca e sviluppo di biotecnologie vegetali per la green economy, e le ricercatrici, che sono inoltre docenti presso il Dipartimento di Scienze della Vita e Biotecnologie di Unife, hanno accompagnato le diverse fasi che hanno condotto all’avvio del restauro», spiega Schicchi. Alcune ipotesi sono state avanzate per spiegare il particolare accumulo di alghe, muschi, licheni e infestanti. Le spore che hanno intaccato la superficie della statua potrebbero derivare dalla vicina acqua del fossato del Castello e dagli accumuli in superficie, diffusi anche dalle fontane. «Trattandosi di un lavoro che utilizza particolari tecnologie, le diverse fasi di intervento e gli esiti delle lavorazioni saranno registrate e concorreranno ad apportare un patrimonio di esperienza a disposizione del settore e di altri restauratori ed esperti».
Articolo aggiornato in data 10 Maggio 2021
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