Terminillo senza neve, problemi e soluzioni

Nonostante le temperature fuori stagione, nessuno a inverno inoltrato avrebbe immaginato la vetta laziale e le alture circostanti colorate di verde. Paolo Bonasoni (Cnr-Isac) e Giuseppe Quadruccio (presidente del Cai-Rieti) ci spiegano il perché di questa situazione e come affrontarla

Che questo fosse un periodo da temperature fuori stagione lo si era già capito leggendo le notizie riguardanti i bagni al mare nel sud Italia. Tuttavia, ormai a inverno inoltrato, nessuno si sarebbe aspettato di ritrovarsi con un Terminillo senza neve. Gli ultimi fiocchi, infatti, risalgono allo scorso novembre. Da allora più nulla e le temperature non fanno presagire che ci sia neve in arrivo, almeno per i prossimi giorni.

Una situazione che non riguarda solo la vetta laziale, ma anche tutte le alture circostanti. Infatti, anche altre località sciistiche in Abruzzo si ritrovano senza neve come il Terminillo. Un problema che non riguarda solo gli amanti degli sport invernali, ma che coinvolge anche la natura e la tutela dell’ambiente. 

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Terminillo senza neve, una situazione anomala

Il Terminillo, con i suoi 2217 metri, è chiamato comunemente la “montagna di Roma”. Tuttavia, si tratta di un massiccio montuoso appartenente ai Monti Reatini e sotto l’amministrazione del comune di Rieti. Le sue piste, però, circa 30 km di cui 10 dedicati allo sci alpino, sono spesso meta degli abitanti della Capitale e non solo. Tranne in questo inverno anomalo dove, di giorno, invece dei classici 5 o 6 gradi  non si scende sotto i 15. 

Verso la fine degli anni ‘80, ricorda il presidente del Cai-Rieti, Giuseppe Quadruccio, «c’è stata una situazione del genere senza neve sia sulla vetta del Terminillo che nei versanti a nord. Si trattava, però, di un evento localizzato, perché in Abruzzo qualche nevicata c’era. Quest’anno, invece, si ha la stessa situazione anche a Roccaraso e Campo Felice. Queste due stazioni abruzzesi abitualmente hanno la neve, grazie agli impianti di neve programmata e perché lì, generalmente, hanno temperature notturne che vanno al di sotto dei 10-12 gradi. Adesso, invece, la temperatura generale non permette neanche quello».

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Le problematiche ambientali

Purtroppo, si corre il rischio che un Terminillo senza neve per lunghi periodi possa diventare una normalità. «I meteorologi – ricorda il presidente Quadruccio – ci dicono che si tratta di periodi ciclici che ritornano ogni 10 o 20 anni. Però, la tendenza, con l’inquinamento atmosferico e i ghiacciai che si sciolgono, è di andare in montagna per altre finalità come il trekking, la bicicletta o il cavallo». 

I problemi, non riguardano solo il dover ripensare le attività turistiche, ma anche l’ambiente. Dagli alberi e le piante che fioriscono in anticipo agli uccelli migratori che rimangono nel nostro Paese. E, soprattutto, come sottolinea Paolo Bonasoni del Cnr-Isac, il tema idrico delle falde acquifere. «Sappiamo bene – ci spiega – che le risorse idriche vengono anche in funzione della quota di neve rilasciata normalmente. Meno neve vuol dire compromettere ulteriormente una situazione idrica già particolarmente critica». Una situazione non certo rosea frutto anche del cambiamento climatico ormai in corso da anni. 

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Il Terminillo senza neve in pieno inverno è una delle conseguenze del cambiamento climatico

Invertire la tendenza

«Anno dopo anno – prosegue Bonasoni – vediamo questo incremento di temperatura, questa riduzione di piovosità e poi degli eventi che lasciano il segno come bombe d’acqua, tornado ecc…». Servono quindi delle soluzioni affinché questa primavera anticipata abbia meno influenze possibili. Attualmente, però vediamo come quello che sta succedendo tenda a non essere più un evento isolato. «Se andiamo a prendere anche gli ultimi dieci anni più caldi del periodo si vede che questi ultimi sono la stragrande maggioranza. Quindi la situazione, anno dopo anno, tende a diventare un aspetto più consueto che non eccezionale. Per cui diventa effettivamente critico sotto diversi punti di vista».

Per fortuna, ci spiega il ricercatore del Cnr, non ci troviamo ancora al punto di non ritorno, ma è necessario l’impegno. «Diventa importante riuscire a combattere il cambiamento climatico nei modi che già molti sanno cercando di ridurre al massimo, nonostante i vari eventi, la dipendenza dai combustibili fossili. La speranza è nella green energy, il riuscire a mettere in campo strategie importanti con la transizione ecologica supportata anche e soprattutto dalla tecnologia. L’innovazione può aiutare, ma dobbiamo sviluppare sempre più quello che ci può consentire di abbandonare i combustibili fossili». L’alternativa sarebbe quella di adeguarsi a un Terminillo senza neve e, purtroppo, non solo a quello.

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Articolo aggiornato in data 12 Gennaio 2023
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