Spreco alimentare, l’Italia è la più virtuosa del G8 e in UE

Il nostro Paese è tra i più virtuosi per quanto riguarda lo spreco degli alimenti, come riscontrato sia nella classifica riferita agli Stati del G8 che a quella del G20. E durante il lockdown gli italiani hanno recuperato antiche ricette della tradizione

Amanti del cibo e attenti agli sprechi. Una descrizione che calza a pennello con gli italiani, soprattutto dopo gli ultimi rapporti sullo spreco alimentare delle famiglie. Quelle italiane, in base ai dati dello studio 2021 del Waste Watcher International Observatory-Università di Bologna-Last Minute Market elaborato su dati IPSOS, sono tra le più virtuose. Infatti, in una settimana, lo spreco di cibo ammonta a circa 529,3 grammi. 

Questo dato pone il nostro Paese in cima alla classifica degli Stati appartenenti al G8, in base ai dati del rapporto elaborato dall’Osservatorio Waste Watcher International. Dietro di noi segue la Russia che spreca in media 672 grammi di cibo a settimana. Tra i Paesi sotto al chilo per quantità di alimenti sprecati, troviamo anche la Spagna (836 grammi) e il Regno Unito (949 grammi). Chiudono la classifica Germania (1,081 kg), Canada (1,144 kg) e Cina (1,153 kg), mentre la “maglia nera” dello spreco alimentare va agli Stati Uniti. Negli USA, infatti, lo spreco medio di una settimana ammonta a a quasi un chilo e mezzo (1,453 kg).

Spreco alimentare verdura gettata nel cestino

Spreco alimentare, ecco i più virtuosi nel mondo

L’Italia si conferma fra gli Stati più virtuosi anche in base alla classifica sui Paesi del G20, elaborata da Coldiretti su dati Onu. Come ricorda l’associazione, «ogni anno nel mondo viene sprecato quasi un miliardo di tonnellate di cibo, pari al 17 per cento di tutto quello prodotto, con un impatto devastante sull’ambiente e sul clima, oltre che su un’economia già duramente colpita dall’emergenza Covid». 

Lo spreco maggiore si riscontra nelle abitazioni private dove si getta, in media, l’11 per cento del cibo acquistato. E il fenomeno, precisa la Coldiretti, ha «effetti dirompenti sull’economia, sulla sostenibilità e sul piano ambientale per l’impatto negativo sul dispendio energetico e sullo smaltimento dei rifiuti. Si stima, infatti, che le emissioni associate allo spreco alimentare rappresentino l’8-10 per cento del totale dei gas serra».

Per quanto riguarda la classifica dei Paesi del G20, l’Italia è in 12esima posizione e prima tra gli Stati dell’Unione europea. Nelle case del nostro Paese si sprecano, in media, 67 chili di cibo all’anno a persona per un totale di 4 milioni di tonnellate. Tra i più virtuosi, invece, troviamo la Russia (circa 33 chili di cibo sprecato a persona), il Sud Africa (40 kg) e l’India (50 kg). Chi, invece, spreca più cibo è l’Arabia Saudita, con 105 chili di alimenti gettati nella spazzatura, seguita da Australia (102 kg) e Messico (94 kg).

La classifica del G20

Ecco, quindi, la graduatoria dei 19 Paesi del G20 (è esclusa l’UE) in base ai chili di cibo pro capite gettati nella spazzatura ogni anno.

1Arabia Saudita (105 kg)
2Australia (102 kg)
3Messico (94 kg)
4Turchia (93 kg)
5Francia (85 kg)
6Canada (79 kg)
7Indonesia (77 kg)
8Gran Bretagna (77 kg)
9Germania (75 kg)
10Argentina (72 kg)
11Sud Corea (71 kg)
12Italia (67 kg)
13Cina (64 kg)
14Giappone (64 kg)
15Brasile (60 kg)
16Stati Uniti (59 kg)
17India (50 kg)
18Sud Africa (40 kg)
19Russia (33 kg)

Piatti anti spreco

Sulla base di questi dati, risulta quindi indispensabile iniziare a ripensare il mondo in cui vengono trattati gli alimenti, cercando di ridurre al minimo gli sprechi. In Italia, la svolta green si è avuta nel corso della pandemia, quando a causa dei tanti lockdown, gli italiani costretti in casa hanno ritrovato l’abitudine di cucinare recuperando anche antiche ricette. Queste, in molti casi, prevedono anche l’utilizzo di avanzi per dar vita a nuovi piatti che fanno parte della tradizione culinaria del nostro Paese.

spreco alimentare, alcune ricette per evitarlo
Esempio di alcune ricette anti spreco (foto Uff. stampa Coldiretti)

Così, ricorda la Coldiretti, nelle case degli italiani «sono tornati i piatti del giorno dopo come polpette, frittate, pizze farcite, ratatouille e macedonia. Ricette che non sono solo una ottima soluzione per non gettare nella spazzatura gli avanzi, ma aiutano anche a non far sparire tradizioni culinarie del passato secondo una usanza molto diffusa che ha dato origine a piatti diventati simbolo della cultura enogastronomica del territorio. Come la ribollita toscana, i canederli trentini, la pinza veneta o al sud la frittata di pasta».

Articolo aggiornato in data 30 Settembre 2021
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