Siccità e precipitazioni, danni per oltre 6 miliardi nei campi 

Tra periodi di caldo estremo seguiti da piogge abbondanti e grandinate i danni a cose e persone sono stati ingenti. Ed è stata un’annata nera per l’agricoltura italiana con danni che, tra coltivazioni e infrastrutture, supereranno i 6 miliardi dello scorso anno

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siccità e precipitazioni

Il 2023 è un anno senza tregua per quel c he riguarda il clima. Infatti, i periodi alternati di siccità e precipitazioni hanno comportato disagi e danni sparsi in tutta la Penisola. Su tutti l’alluvione che a maggio ha colpito il territorio dell’Emilia Romagna. Inoltre, finora il 2023 è il terzo anno più caldo dal 1800 con una temperatura che supera di 0,67 gradi la media storica dall’inizio delle rivelazioni.

Un dato che emerge dall’analisi Coldiretti realizzata su dati Isac Cnr. Il periodo analizzato corrisponde ai primi sette mesi del 2023. Lo studio è stato presentato in vista della nuova ondata di caldo accompagnata dall’allerta maltempo in quattro regioni del Nord. Qui si è trattato del secondo anno più caldo, con l’anomalia del periodo che è stata di ben +0,86 gradi superiore la media. 

Anche quest’anno, quindi, sottolinea la Coldiretti, si conferma la tendenza al surriscaldamento in Italia. Nel nostro Paese, inoltre, la classifica degli anni più roventi negli ultimi due secoli si concentra nell’ultimo decennio e comprende nell’ordine il 2022 il 2018, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2020.

Siccità e precipitazioni, gli eventi nella Penisola

E quello corrente non è certo un anno semplice con eventi legati a siccità e forti precipitazioni che si sono intervallati per i primi 8 mesi. Infatti, il caldo record in Italia nel 2023 è stato accompagnato da una media di quasi 11 eventi estremi al giorno lungo la Penisola.  Così, grandinate, trombe d’aria, bombe d’acqua, ondate di calore e tempeste di vento hanno provocato vittime e danni secondo l’analisi della Coldiretti sulla base dei dati dell’European Severe Weather Database (Eswd). 

«Siamo di fronte – sottolinea la Coldiretti – ad una evidente tendenza alla tropicalizzazione con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal caldo al maltempo».

Il 2023, inoltre, ha visto alternarsi prima una grave siccità che ha compromesso le coltivazioni in campo e poi per alcuni mesi il moltiplicarsi di eventi meteo estremi, precipitazioni abbondanti e basse temperature. Infine, il caldo torrido di luglio ha fatto segnare una temperatura superiore di 1,96 gradi la media del mese. Questo, ricorda la Coldiretti, ha inaridito i terreni favorendo l’innesco degli incendi nelle campagne e nei boschi spesso abbandonati.

I danni all’agricoltura

Un’annata nera per l’agricoltura italiana con danni che, tra coltivazioni e infrastrutture, supereranno i 6 miliardi dello scorso anno, dei quali oltre 1 miliardo solo per l’alluvione in Romagna. 

Secondo l’analisi Coldiretti a causa dei cambiamenti climatici quest’anno si registra, infatti, un taglio del 10 per cento della produzione di grano, del 14 per cento di quella di uva da vino fino al 63 per cento delle pere mentre il raccolto di miele è sceso del 70 per cento rispetto allo scorso anno e si registra un calo per il pomodoro. 

«Ma in difficoltà – conclude Coldiretti – sono anche le altre produzioni ortofrutticole bruciate dal caldo torrido con ustioni che provocano perdite, dall’uva ai meloni, dalle angurie alle albicocche fino alle melanzane».

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Articolo aggiornato in data 21 Agosto 2023
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