Report CREA, i numeri del rapporto sull’agroalimentare italiano

Si tratta di una fotografia del lavoro realizzato nel corso dello scorso anno. Da progetti a pubblicazioni, brevetti, privative vegetali e iscrizioni di varietà ai registri nazionali il volume raccoglie le informazioni più importanti ed essenziali sull’attività scientifica dell’Ente

Il Crea, Ente di ricerca dell’agroalimentare italiano, presenta il suo ultimo rapporto relativo al 2020: una fotografia del lavoro realizzato nel corso dello scorso anno. Nel Report CREA sono contenuti progetti, pubblicazioni, brevetti, privative vegetali e iscrizioni di varietà ai registri nazionali sono alcuni degli argomenti presenti nel volume ideato e curato dal direttore generale dell’Ente, Stefano Vaccari. 

Il volume, spiega Carlo Gaudio, Presidente dell’Ente, «accoglie le informazioni più importanti ed essenziali sull’attività scientifica del CREA, per presentare al pubblico il prezioso frutto del lavoro operoso del proprio capitale immateriale, ricco di oltre duemila ricercatori, tecnologi e dipendenti amministrativi di supporto». Inoltre, aggiunge, «la trasferibilità degli studi condotti nei Centri di Ricerca del CREA, rappresenta il fil rouge che accomuna ricerche tanto diverse tra loro, ma con l’obiettivo finale di creare la maggiore integrazione possibile tra ricerca di base e ricerca applicata sui temi centrali e più avanzati nel settore agroalimentare, degli alimenti e della nutrizione, della politica e dell’economia agraria».

CREA Report, tabella riassuntiva
Tabella riassuntiva Report Crea 2020 (fonte Ufficio stampa CREA)

Report Crea, uno strumento per comprendere il lavoro dell’Ente

Il Report Crea 2020 è la pubblicazione che fotografa per la prima volta il lavoro svolto dal più importante ente di ricerca agroalimentare italiano, vigilato dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali (Mipaaf). Il report è articolato in ricerche, suddivise per prodotti, pubblicazioni scientifiche, borse di studio, assegni, dottorati, servizi alle istituzioni e al mondo produttivo, con l’indicazione delle strutture e dei ricercatori di riferimento. Pensata per una facile consultazione, è disponibile sul sito del CREA in italiano ed inglese, e a breve anche in cinese. 

«Il Report – spiega il Direttore Generale Stefano Vaccari –  è il primo documento di consolidamento della ricerca svolto dal CREA, sin dalla sua costituzione, e può essere un utile strumento per studiosi, istituzioni, imprese e cittadini per comprendere cosa fa il CREA, dove svolge la sua attività e quali risultati ha ottenuto. Nonostante il terribile anno appena trascorso, la nostra attività non si è fermata: i 12 centri, le 75 sedi e le oltre 2.200 persone che vi lavorano hanno continuato a produrre ricerche in tutti gli ambiti agroalimentari ed ambientali, con l’intento di aver potuto dare un piccolo contributo all’avanzamento della ricerca mondiale in questi settori. L’auspicio è di poter fare sempre meglio». 

Report Crea, alcuni numeri

Il rapporto contiene 799 ricerche attive, 634 pubblicazioni e 200 tra dottorati e assegni di ricerca e borse di studio. La ricerca ha interessato diversi ambiti dell’agroalimentare: dalla genomica alla tecnologia meccanica ed elettronica, dal miglioramento varietale tradizionale alla maggiore sostenibilità agricola, dalla riduzione di fitofarmaci all’aumento della resistenza a stress idrici, avversità e ai parassiti. E ancora benessere animale, valorizzazione delle produzioni e delle risorse naturali, acqua e suolo in primis, ma anche le foreste. Quest’intensa attività, che ha potuto giovarsi anche di circa 5000 ettari di terreni sperimentali, ha dato vita a 44 brevetti, 195 privative vegetali e oltre 500 varietà iscritte nei registri nazionali. Un cenno a parte merita  l’incremento dello straordinario patrimonio di Collezioni vegetali e animali del CREA, un unicum a livello planetario: 119 le collezioni di germoplasma esistenti, in particolare di importanza mondiale quelle della vite, dell’olivo e della gran parte dei cereali. 

Supporto alle istituzioni

L’attività di supporto tecnico e scientifico al Mipaaf e alle Regioni e Province autonome è stata particolarmente significativa, grazie alla presenza in centinaia di tavoli tecnici e commissioni, con la produzione della relativa documentazione tecnica e programmatica aderente al contesto europeo ed internazionale (come la nuova PAC, le analisi relative alla politica agricola comune e alla politica di sviluppo rurale, attraverso anche la Rete Rurale Nazionale, lo strumento per declinare sul territorio i Programmi di Sviluppo Rurale, di cui il CREA è uno dei soggetti attuatori). Complessivamente sono state circa 830 le iniziative realizzate a supporto di ricerca e Istituzioni.

Anche sul fronte dell’alimentazione e della nutrizione, il CREA, ha contribuito con la sua attività a consolidare nel mondo la validità del modello nutrizionale italiano, fornendo al Governo il supporto scientifico per dimostrare quanto il sistema Nutriscore sia fallace e distorsivo per i consumatori nel confronto con la NutrInform Battery. Senza dimenticare le Tabelle di Composizione degli Alimenti, banca dati alla base di ogni analisi in campo nutrizionale, che il CREA pubblica da oltre 70 anni.

Articolo aggiornato in data 27 Luglio 2021
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