Anche in Italia ci sono dei piatti proibiti. Fuorilegge. Che non si possono mangiare. L’elenco comprende animali che vivono nei boschi, uccelli, pesci e frutti di mare. Infatti, la caccia e la pesca di alcune specie – dagli scoiattoli ai pettirossi, passando per ghiri e fringuelli – sono vietate da normative interne ma anche europee.
Anche perché alcuni animali sono a rischio estinzione. Dietro al mercato nero si nascondono delle vere e proprie organizzazioni criminali. Che riescono a guadagnare milioni di euro infrangendo la legge.

Piatti proibiti: i datteri di mare
In cima alla lista dei piatti proibiti si piazzano i datteri di mare, vietati da pescare, vendere e mangiare in Italia dal 1998 in poi. Sul mercato nero il prezzo dei datteri di mare parte dai 40 euro al chilo e può arrivare fino ai 200 euro. Un dattero di mare impiega circa 30 anni per entrare nella parete e diventare appetibile per le organizzazioni criminali. Prelevarli non è semplice. I sub, infatti, usano martelli pneumatici, pinze per estrazione e picconi per rompere la roccia. A volte anche gli esplosivi. I prelievi, dunque, danneggiano i fondali, la flora e la fauna marina. E alterano irreversibile l’equilibrio dell’ecosistema. Tra l’altro, il reato che si può configurare si chiama disastro ambientale, che secondo l’articolo 452-quater del codice penale «è punito con la reclusione da 5 a 15 anni».
L’Italia ha vietato la pesca dei datteri da oltre 20 anni, ma c’è ancora chi continua a pescarli, venderli, servirli e mangiarli, di solito crudi. Azioni che prevedono il carcere e sanzioni pesanti. Anche il novellame fa parte dei piatti proibiti. Si tratta di piccoli pesci allo stadio giovanile, praticamente neonati.
L’elenco dei piatti proibiti in Italia
Ecco l’elenco dei principali animali che non si possono cacciare o pescare per poi essere messi a tavola sul territorio nazionale:
- datteri di mare
- pettirossi
- istrice
- ghiri
- avannotti di anguilla
- peppole
- fringuelli
- cardellini
- frosoni
- novellame
Anche ghiri e istrice al forno
Tra i piatti proibiti spicca anche polenta e osei con i pettirossi. Un business illegale per bracconieri che sfidano la legge alla ricerca di questi piccoli uccelli la cui cattura è proibita da anni. Al nord cacciano le peppole, fringuelli, cardellini e frosoni sfidando le regole. Nel centro Italia l’istrice finisce nel al forno, mentre gli scoiattoli e ghiri li consumano, anche se non si può, principalmente al Sud.
L’istrice è un altro piatto proibito. Secondo una antica ricetta umbro-toscana viene preparato sott’olio. Diventa quindi un antipasto oppure accompagna le pappardelle. I ghiri sono cacciati in Calabria dove vengono preparati al forno e serviti con le patate lesse e la bietola come contorno.
Articolo aggiornato in data 24 Marzo 2021
© Riproduzione riservata