I prodotti made in Italy a tavola fanno registrare un aumento del 7,6 per cento tra le famiglie del nostro Paese. In particolare, ad essere scelti, sono soprattutto articoli che riportino un qualche collegamento con l’Italia. Da una parola o una frase collegata al made in Italy alle tante certificazioni d’eccellenza (Dop, doc, docg, igp) fino al classico tricolore.
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Made in Italy a tavola: l’indagine Coldiretti
Il dato emerge da un’indagine della Coldiretti presentata in occasione di Cibus, il salone dell’alimentazione in programma a Parma. Questa tendenza, spiega l’associazione, è «rafforzata dal fatto che nei supermercati e ipermercati italiani ci sono oltre 9.200 prodotti food & beverage che segnalano in etichetta la regione da cui provengono a conferma dell’interesse degli italiani per i prodotti alimentari, i vini e le bevande che esprimono le tradizioni produttive delle 20 regioni del Paese. Un paniere che ha fatto registrare un aumento del + 6,4 per cento delle vendite nel 2020».

Made in Italy a tavola: le abitudini degli italiani
Dai dati dell’indagine, sviluppata dai dati dell’Osservatorio Nielsen Immagino, risulta come i prodotti made in Italy a tavola più acquistati nell’ultimo anno sono stati latte, salumi, formaggi, salse, prodotti confezionati, uova, pasta, vino, olio, farine, frutta e verdura. Una scelta, spiega Coldiretti, dettata dalla voglia degli italiani di «sostenere l’economia ed il lavoro locali nel tempo della pandemia. Un’emergenza che ha favorito scelte di acquisto più sostenibili con un vero boom dei prodotti green, dal biologico al chilometro zero direttamente dal contadino».
Inoltre, crescono i dati dei prodotti biologici che nel 2020 hanno raggiunto cifre record con 3,3 miliardi di euro di incassi. Il nostro Paese, ricorda l’associazione, può contare sull’agricoltura più green d’Europa e sulla «leadership Ue nel biologico con 80mila operatori, il maggior numero di specialità Dop/Igp/Stg riconosciute (316), 526 vini Dop/Igp e 5.266 prodotti alimentari tradizionali e con Campagna Amica la più ampia rete dei mercati di vendita diretta degli agricoltori. Una ricchezza da salvare che non ha solo un valore economico ma anche storico, culturale ed ambientale».
Il primato dei borghi
Tra i numeri dell’analisi del Made in Italy a tavola si ricorda come il nostro Paese può vantare ben 504 varietà diverse nel registro viti e 533 varietà di olive. Allo stesso tempo, tra i Paesi Ue, è il primo produttore di riso, grano duro, vino e una serie di prodotti di frutta e verdura tipici della dieta mediterranea. Dai pomodori alle melanzane, fino a carciofi, cicoria fresca, indivie, sedano e finocchi. Inoltre, mele, pere, ciliegie, uva da tavola, fino a kiwi, nocciole e castagne. Di tutte queste produzioni, ben il 92 per cento «nasce nei piccoli borghi con meno di cinquemila abitanti che rappresentano una risorsa del Paese per ripartire dopo l’emergenza Covid», ha sottolineato il Presidente della Coldiretti, Ettore Prandini.

Made in Italy a tavola all’estero
La dieta mediterranea e i prodotti di cui si compone, sono anche quelli che trainano le vendite all’estero del made in Italy a tavola. E se vino, frutta e verdura sono sempre ai primi posti, anche grazie a una produzione che supera il fabbisogno interno, ci sono anche delle sorprese. Su tutte il caviale made in Italy che ha visto triplicare le richieste oltreconfine con un + 187 per cento nell’ultimo anno.
Articolo aggiornato in data 21 Agosto 2022
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