Le imprese a maggio hanno in programma oltre 444mila assunzioni nonostante l’indebolimento della crescita economica osservato nel primo trimestre e le prospettive sempre più incerte per il secondo trimestre a causa della guerra in Ucraina ed alla conseguente crisi energetica e delle altre materie prime. A risentirne maggiormente sono le imprese manifatturiere: -4,4 per cento i lavoratori ricercati rispetto ad aprile (-3mila) e -18,8 per cento se confrontati con un anno fa (-15mila).
Le imprese: chi sale e chi scende
Negative anche le costruzioni sia rispetto al mese precedente (-0,9 per cento) e ancor più rispetto a un anno fa (-27,5 per cento). In crescita invece i servizi (+30,2 per cento rispetto ad aprile e +31,5 per cento rispetto a maggio dello scorso anno) trainati soprattutto dalla ripresa della filiera turistica. Si conferma elevato il mismatch tra domanda e offerta di lavoro: sono difficili da reperire il 38,3 per cento dei lavoratori ricercati, difficoltà riconducibile prevalentemente alla mancanza di candidati.
Il bollettino
A delineare questo scenario è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, che elabora le previsioni occupazionali di maggio.
L’industria nel suo complesso è alla ricerca di 99mila profili professionali – in calo rispetto ad aprile del 3,3 per cento e del 22,0 per cento in confronto ad un anno fa – di cui 66mila da impiegare nel manifatturiero e 33mila nelle costruzioni. Le maggiori opportunità di lavoro nel manifatturiero sono offerte dalle imprese della meccatronica (17mila ingressi programmati), seguite dalle imprese metallurgiche e dei prodotti in metallo (14mila) e infine da quelle alimentari, bevande e tabacco (11mila).
Ben più elevate le occasioni di lavoro offerte dal settore dei servizi, con 345mila ingressi programmati. È il comparto dei servizi di alloggio, ristorazione e dei servizi turistici a esprimere la domanda più significativa con circa 105mila entrate programmate. Seguono poi i servizi alle persone (67mila) e i servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone (56mila). Positiva la dinamica anche per il commercio e l’informatica e telecomunicazioni (rispettivamente con circa 52mila e 15mila assunzioni previste).
I rapporti di lavoro
I contratti a tempo determinato con 246mila unità, pari al 55,5 per cento si confermano la tipologia contrattuale maggiormente proposta ai profili ricercati. Seguono i contratti a tempo indeterminato (76mila), i contratti di somministrazione (49mila), i contratti non alle dipendenze (28mila), i contratti di apprendistato (23mila), altre forme contrattuali alle dipendenze (15mila) e i contratti di collaborazione (6mila).
Perdura la difficoltà delle imprese a reperire i profili ricercati: sono difficili da reperire il 38,3 per cento delle figure professionali da inserire in azienda (7,4 punti percentuali in più rispetto
a maggio 2021), soprattutto a causa della mancanza di candidati. A incontrare le maggiori difficoltà di reperimento di manodopera sono le industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo per cui sono difficili da reperire il 52,6 per cento dei profili ricercati. Seguono le industrie del legno e del mobile (50,4 per cento), le industrie della meccatronica al pari delle imprese dei servizi informatici e delle comunicazioni (49,2 per cento per entrambi) e le industrie del tessile, abbigliamento e calzature (47,4 per cento).
Le professioni più richieste
Tra i profili più difficili da reperire si segnalano, come riportato nel Borsino delle professioni, gli specialisti in scienze matematiche, informatiche e scientifiche (il 55,3 per cento è di difficile reperimento), i tecnici in campo ingegneristico (56 per cento) e tecnici della salute (56,5 per cento), le professioni socio-sanitarie (50,1 per cento), gli operatori della cura estetica (58 per cento), oltre alle figure degli operai specializzati quali fabbri ferrai e costruttori di utensili (67,2 per cento), artigiani e operai specializzati del tessile e dell’abbigliamento (65,7 per cento), fonditori e saldatori (65,1 per cento) e meccanici, montatori, riparatori e manutentori di macchine fisse e mobili (62,2 per cento).
A incontrare le maggiori difficoltà di reperimento sono le imprese delle regioni del Nord Est (sono difficili da reperire il 42,0 per cento delle figure ricercate), seguite da quelle del Nord Ovest (41,1 per cento), Centro (36,3 per cento) e Sud e Isole (34,8 per cento).
Articolo aggiornato in data 6 Maggio 2022
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