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Vocazione agricola e agroalimentare, produzioni certificate, riqualificazione ambientale e sociale delle aree, commercializzazione, ristorazione e bio. Sono circa 190 i Distretti del cibo distribuiti su tutto il territorio nazionale (34 al Nord, 61 al Centro e 90 al Sud e Isole) riconosciuti dalla legge 205/2017 e iscritti nell’apposito Registro Masaf.
Un dato questo, che sottolinea la loro crescente rilevanza quale volano per lo sviluppo e la salvaguardia dei sistemi agricoli territoriali e del paesaggio rurale, della sostenibilità ambientale delle produzioni e della riduzione dello spreco alimentare, avvalorata anche dal loro aumento del 33 per cento rispetto al 2022. Il nuovo Piano Strategico della PAC 2023-2027, soprattutto attraverso l’intervento Leader, svolge un ruolo fondamentale per sostenerne la nascita e accompagnare l’operato dei Distretti.
Un tema trattato anche in due appuntamenti del CREA Politiche e Bioeconomia, nell’ambito delle attività della Rete Rurale Nazionale. Si tratta de “I distretti per lo sviluppo agricolo” e “I distretti per lo sviluppo rurale locale”, organizzati in occasione della tre giorni organizzata a Matera, “Il Patto per promuovere l’Italia del buon cibo con la bellezza del paesaggio rurale e l’unicità del patrimonio culturale”, a cura della Consulta Nazionale dei Distretti del Cibo.
Indice
Distretti del cibo, cosa sono
Si tratta di partenariati, ideati in base a specificità territoriali ed esigenze socio-economiche, fra i diversi attori delle filiere, istituzioni e associazioni locali, nati con lo scopo di valorizzare il patrimonio culturale, enogastronomico e paesaggistico delle aree agricole, ma anche di favorirne la redditività, la sostenibilità e la socialità.
Il tutto con l’intento di rafforzare la coesione territoriale, nell’ottica di promuovere la crescita e contribuire alla conservazione di saperi e tradizioni produttive. Il legame con l’enogastronomia, inoltre, consente di sostenere le produzioni locali, rimarcando la connessione fra paesaggio e cibo.
Il Piano Strategico della PAC
Nell’ambito del Piano Strategico della PAC è agli interventi per lo sviluppo locale, che viene attribuito un ruolo strategico nel conseguire le finalità della “Una visione a lungo termine per le zone rurali dell’UE” (Commissione Europea, 2021) finalizzata a stimolare, e poi a sostenere con strumenti concreti, uno sviluppo territoriale equilibrato.
Nel Piano PAC, l’intervento Leader è il principale strumento di sostegno per lo sviluppo locale e sostiene la creazione di Gal (Gruppi di Azione Locale) per realizzare Strategie di sviluppo territoriali. I sistemi locali del cibo, distretti, filiere agricole e agroalimentari rappresentano uno degli ambiti prioritari di intervento delle Strategie locali Leader.
La ricerca del Crea
Il Crea Politiche e Bioeconomia ha fornito il supporto scientifico, seguendo sia l’evolversi della normativa a livello regionale (Marche, Lombardia, Basilicata) sia la nascita di alcuni distretti, attraverso analisi (quali impatto della normativa o elementi distintiti di un distretto), animazione territoriale e definizione di strumenti ad hoc, soprattutto nel contesto della nuova PAC 2023-2027.
Inoltre, ha effettuato ed effettua studi di fattibilità per lo sviluppo di distretti agro-alimentari in chiave sostenibile. Infine, ha recentemente siglato un protocollo d’intesa con la Consulta Nazionale dei Distretti del Cibo, con l’intento sia di incoraggiare la ricerca, il trasferimento e l’integrazione delle conoscenze – in particolare su sviluppo territoriale, analisi delle politiche agricole, agroalimentari e di sviluppo rurale e sostegno pubblico – sia di intensificare i rapporti di scambio e di collaborazione con enti, istituzioni, associazioni e reti pubbliche o private, nazionali e internazionali.

La Rete Rurale Nazionale
Finanziata nell’ambito della politica di sviluppo rurale dell’Unione europea, ha l’obiettivo di supportare e accompagnare l’attuazione dei PSR in Italia. In questo contesto il Crea conduce azioni volte a migliorare la capacity building delle amministrazioni coinvolte, attività di animazione e informazione per favorire la partecipazione consapevole degli stakeholders e sviluppa strumenti di comunicazione rivolti alla società civile e percorsi di networking per favorire il confronto tra attori rilevanti a livello territoriale e settoriale.
L’evento del Crea, ha spiegato Alessandra Pesce, Direttrice del Crea Politiche e Bioeconomia, «si inserisce nel vasto quadro delle iniziative della Rete Rurale volte a promuovere lo sviluppo territoriale e locale. La valorizzazione delle risorse enogastronomiche, la loro interpretazione in chiave turistica e la connessione con le risorse paesaggistiche costituiscono un grande volano di sviluppo per le aree rurali: un approccio sostenibile nel tempo, che restituisce valore alle comunità locali, ai saperi, alle tradizioni. Con questi riferimenti i distretti del cibo sono interpreti del connubio tra innovazione e tradizione e costituiscono dei laboratori imprescindibili per lo sviluppo delle aree rurali nel nostro Paese».
Articolo aggiornato in data 19 Giugno 2023
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