Quello della siccità è un problema che avrà numerose ripercussioni sul nostro Paese. Molti fiumi del nord sono in secca, con il Po già ai livelli dell’estate, mentre bacini come il lago di Garda sfiorano i minimi storici rispetto agli ultimi 70 anni. Una crisi idrica che non può non interessare settori produttivi fondamentali per l’Italia come quello dell’agricoltura e non solo.
Alla luce della crisi idrica che stiamo vivendo, infatti, le imprese italiane vivono una situazione di forte criticità come sottolinea Andrea Torracca, presidente di Esperienza Italia, associazione che si occupa di sostenere le Pmi italiane. Oggi, ci spiega Torracca, «c’è una grossa mancanza di approvvigionamento delle materie prime già adesso, che riflette purtroppo l’andamento dell’anno precedente quando mancavano pomodori, riso e addirittura le mele. C’è una grossa difficoltà di approvvigionamento anche per via di una problematica di scarsità dell’acqua per le colture».
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Crisi idrica, come affrontare la scarsità di risorse
In questo contesto, la necessità di fare rete stringendo accordi con chi riscontra meno problemi diventa fondamentale. Attualmente, prosegue Torracca, «stiamo cercando di fare accordi commerciali con Paesi vicini dove soffrono meno o quasi nulla la problematica idrica. Uno su tutti è l’Albania. Si tratta del Paese più irriguo d’Europa, totalmente alimentato in maniera idroelettrica e ha una forte propensione per l’agricoltura».
Attualmente, è allo studio l’organizzazione di una serie di accordi commerciali con le imprese locali. «Stiamo già interloquendo con i vari ministeri, soprattutto con l’on. Arben Pellumbi che è il presidente della commissione attività produttive dell’Albania. La nostra idea è quella di riuscire a passare tutto quello che è il know how italiano riguardo la tracciabilità. Un punto dove in Albania sono carenti. Quindi portare le nostre conoscenze e capacità e chiudere accordi commerciali».

Progetto a lungo termine

Nonostante l’Albania abbia richiesto di entrare a far parte della Comunità europea, in campo alimentare senza un buon «processo di tracciabilità, non abbiamo scambi commerciali adeguati da ambo le parti. Il nostro obiettivo come Esperienza Italia, insieme al governo albanese, è di allineare la normativa facilitando così gli scambi commerciali».
Inoltre, prosegue Torracca, il procedimento andrebbe inquadrato nell’ottica di una programmazione a lungo termine e non soltanto come mezzo per superare l’attuale crisi idrica. «La mia idea è di creare una programmazione. Ad esempio, si può fornire anche la semenza italiana e grazie ad accordi col ministero dell’agricoltura fare un progetto più ampio e a lunga scadenza rispetto a un semplice accordo commerciale».
Prevenire per affrontare la crisi
Se, al momento, questa può essere una strada per ovviare alle difficoltà delle imprese italiane, in futuro bisognerà sempre più cercare di prevenire le crisi. Il recente decreto siccità approvato dal governo come forma di contrasto alla crisi idrica, spiega Torracca «è sicuramente un faro su una problematica. Va bene come inizio, ma bisogna comprendere che dobbiamo smettere di andare a risolvere i problemi solo quando si presentano. Abbiamo necessità di uno studio e una programmazione perché spesso quando arriva il problema è già troppo tardi».
In sostanza, quindi, seguire il vecchio adagio del “prevenire invece di curare”. E uno dei modi per risolvere la crisi idrica ed evitarla in futuro potrebbe essere quello di importare alcune soluzioni di successo dall’estero. Ad esempio, si parla spesso del processo di desalinizzazione utilizzato in Israele. «La desalinizzazione, così come il processo di agricoltura fuori terra, l’agricoltura indoor… Quello deve essere il futuro – conclude Torracca – non ci sono altre soluzioni».
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Articolo aggiornato in data 17 Aprile 2023
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