I Carabinieri del Nucleo per la tutela del patrimonio culturale di Monza hanno chiuso con successo l’indagine dell’anno. Recuperando a Padova un dipinto di una famiglia ebrea trafugato dai nazisti nel 1944 e restituendolo ai legittimi proprietari. Nonostante un buco temporale di 70 anni. L’opera, infatti, è rimasta presumibilmente in qualche caveau per decenni, senza mai emergere.
Si tratta del dipinto a olio su tela risalente al Seicento “Loth avec ses deux filles lui servant à boire”, attribuito all’artista francese Nicolas Poussin (Les Andelys 1594 – Roma 1665), noto in Italia come Niccolò Pussino. Valore dell’opera? Qualche centinaia di migliaia di euro. Più o meno quello di un appartamento in centro.
Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale: «Mix di fortuna e capacità»
L’indagine condotta dal Carabinieri del Nucleo per la tutela del patrimonio culturale di Monza è durata circa un anno. E’ tutto partito dalla denuncia dei proprietari, raccolta il 25 maggio 2020.
«Questa tipologia di indagine è diverse da quelle classiche: è lunga e dietro c’è molta ricerca documentale e di archivio. Del dipinto si erano perse le tracce per 70 anni. Essere riusciti a recuperare il dipinto, trafugato durante la guerra, è stata una combinazione di fortuna e capacità. Anche perché l’opera non era nella nostra banca dati», ci dice in esclusiva il Maggiore Francesco Provenza, Comandante del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Monza. Da segnalare che indagini del genere – così complesse, importanti e risolte in così breve tempo – non sono all’ordine del giorno. Anzi. Anche se la storia dei Carabinieri è ricca di questi e altri successi.
La storia del ritrovamento dell’opera
I primi accertamenti dei Carabinieri del Nucleo per la tutela del patrimonio culturale hanno permesso di appurare che sin dal 22 febbraio 1946 le vittime avevano iniziato le ricerche delle opere asportate dai nazisti in Francia e trasferite in Germania, interessando la Commission de Récupération Artistique e producendo un inventario in cui figurava anche il dipinto in esame. Nel 1947 il bene venne inserito nella pubblicazione “Répertoire des biens spoliés en France durant la guerre 1939-1945”, pubblicato tra il 1947 e il 1949 dal Bureau Central des Restitutions (Gruppo francese del Consiglio di controllo del Comando francese in Germania – Direzione generale dell’economia e delle finanze – Divisione riparazioni e restituzione).
Durante le indagini dei Carabinieri del Nucleo per la tutela del patrimonio culturale è emerso che nel 2017 il bene era stato importato in Italia dalla Francia da un antiquario emiliano, che lo aveva poi esportato temporaneamente in Belgio per una mostra mercato a Bruxelles.
Nel 2019, il reale possessore, un antiquario milanese, lo aveva esportato in Olanda in occasione della fiera mercato internazionale di Maastricht. In quella circostanza, il bene veniva individuato da un esperto d’arte olandese residente in Italia che lo riconosceva come una delle opere presenti nella citata pubblicazione.
Le investigazioni dei Carabinieri del Nucleo per la tutela del patrimonio culturale hanno, infine, condotto a localizzare e sequestrare il prezioso dipinto. Era custodito nell’abitazione dell’antiquario milanese in provincia di Padova. Il dipinto, poi, è stato restituito ai legittimi proprietari su disposizione dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano che ha diretto le indagini.
Articolo aggiornato in data 1 Aprile 2021
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