Benzina, l’aumento dei prezzi colpisce automobilisti e non solo

Il costo dei carburanti cresce vertiginosamente andando a colpire le tasche degli italiani e tanti altri settori influenzati dal trasporto su gomma, sistema prevalente in Italia

La benzina sale alle stelle e il costo si ripercuote sulle tavole degli italiani. I prezzi dei carburanti, come riportato dall’AdnKronos, variano da circa 1,69 euro al litro per il self-service a 1,81 euro per il servito (per il diesel da 1,54 a 1,68 euro al litro). E sulle autostrade i costi sono anche più alti con la benzina self a 1,78 euro e il servito che arriva anche a 1,95 (diesel 1,65 e 1,89). 

Una situazione che non influisce soltanto sulle tasche degli automobilisti, ma anche sui prodotti che portiamo sulle nostre tavole. In che modo? È presto detto. Il nostro Paese, infatti, vede la maggior parte dei trasporti commerciali (circa l’85 per cento) muoversi su gomma. Conseguentemente, l’aumento del costo dei carburanti ha così influenzato tutta la filiera produttiva a partire dai prezzi di trasporto. 

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Il caro benzina e le imprese agricole

Questa situazione è stata denunciata dalla Coldiretti che, in un comunicato, ricorda come l’aumento di benzina e gasolio «è destinato a contagiare l’intera economia perché riduce il potere di acquisto dei cittadini e delle famiglie, ma aumentano anche i costi delle imprese». Nell’ultimo anno il costo del gasolio, in base all’analisi dell’associazione, è cresciuto del 50 per cento, colpendo le tante imprese che utilizzano trattori e altri mezzi agricoli. E il caro-carburanti colpisce anche quelle imprese che hanno necessità di riscaldare ambienti come serre o stalle, fino all’essiccazione di foraggi per alimentare gli animali da fattoria. 

Di conseguenza, spiega la Coldiretti, «il rincaro dei costi energetici si trasferisce sui costi di produzione nella filiera agroalimentare come quello per gli imballaggi, dalla plastica per i vasetti dei fiori all’acciaio per i barattoli, dal vetro per i vasetti fino al legno per i pallet da trasporti e alla carta per le etichette dei prodotti che incidono su diverse filiere, dalle confezioni di latte, alle bottiglie per olio, succhi e passate, alle retine per gli agrumi ai barattoli smaltati per i legumi.  Il risultato è che, ad esempio, quando si acquista una passata al supermercato si paga più per la confezione che per il pomodoro contenuto».

Trovare alternative energetiche

Così, per non rimanere in futuro in balìa degli aumenti, è necessario studiare delle alternative. Dal considerare altri tipi di trasporto (da quello su ferro alle navi), fino a considerare altre tipologie di energia. L’Italia, secondo la Coldiretti, dovrebbe dotarsi di una riserva energetica sostenibile. In questo senso la strada da seguire, per l’associazione, è puntare «sulla filiera del biometano nel quale l’agricoltura italiana è all’avanguardia e che può contribuire al raggiungimento dell’obiettivo europeo del contenimento delle emissioni».

Articolo aggiornato in data 8 Ottobre 2021
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