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Ormai sarà necessario abituarsi ad estati sempre più calde, con temperature pronte a infrangere i record delle medie stagionali. Proprio per questo, avere sempre più aree verdi nelle città diventa l’unico modo per contrastare il caldo afoso. Infatti, un’area verde urbana di 1500 metri quadri raffredda in media 1,5 gradi e propaga i suoi positivi effetti a decine di metri di distanza.
I cambiamenti climatici in atto porteranno a ondate di calore sempre più intense e persistenti. E per i prossimi giorni c’è un’allerta da bollino rosso per 16 capoluoghi. Tuttavia, come ricordato dalla Coldiretti, nonostante il caldo torrido che assedia le città, l’Italia dispone di appena 32,5 metri quadrati di verde urbano rinfrescante per abitante.
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Aree verdi, i benefici e le città più roventi
L’azione delle piante aiuta a regolare la temperatura. Infatti, grazie alle coltivazioni, le temperature nelle campagne sono inferiori rispetto alle città. Qui parchi, giardini e aree verdi rappresentano delle oasi di benessere per gli italiani.
Un’analisi della Coldiretti su dati Istat ha evidenziato le città più “bollenti” del nostro Paese sulla base delle aree verdi disponibili. Ai primi posti troviamo Roma con appena 16,9 metri quadri di verde pro capite. Segue Firenze con 25,4, Torino con 23,7 Bologna con 22,1 e Napoli con 13,5 metri quadrati a testa.
La ridotta presenza di parchi e giardini dove trovare ombra e refrigerio impatta sulla temperatura media dell’intera area urbana. Infatti, la lotta al caldo afoso passa anche per il verde considerato che, sottolinea Coldiretti, «un parco di grandi dimensioni può abbassare il livello di calore da 1 a 3 gradi rispetto a zone dove non ci sono piante o ombreggiature verdi. Gli alberi – prosegue l’associazione – rinfrescano gli ambienti in cui si trovano grazie sia all’ombreggiatura che creano sia alla traspirazione e fotosintesi del fogliame diventando dei grandi condizionatori naturali».
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Un piano di riqualificazione
È necessario, quindi, affrontare il problema della ridotta presenza di aree verdi nelle città. La soluzione secondo Coldiretti è quella di puntare a un grande piano di riqualificazione urbana di parchi e giardini che migliori la qualità dell’aria e della vita della popolazione dando, allo stesso tempo, una spinta a economia e occupazione.
Inoltre, non bisogna dimenticare che il verde è importante perché migliora anche la qualità della vita nelle città. Una pianta adulta, infatti, è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili mentre un ettaro di piante è in grado di aspirare dall’ambiente ben 20mila chili di anidride carbonica (CO2) all’anno, secondo una analisi della Coldiretti.
Nuove foreste urbane antismog
Tra le specie tipiche e autoctone di alberi e arbusti antismog ci sono la farnia, il leccio, il carpino bianco, l’acero campestre, il tiglio, il frassino maggiore, il pioppo, mentre tra gli arbusti la rosa canina, l’alloro, il ligustro, il corniolo, il biancospino.
Coldiretti insieme a Rete Clima è impegnata a piantare e curare 60mila alberi nel 2023 nelle città dove creare nuove foreste urbane, con lo scopo di ridurre le temperature e proteggere dalle ondate di calore eccezionali, migliorare la qualità dell’aria e favorire la biodiversità.
«La valorizzazione del ruolo del verde a tutela della salute dei cittadini rappresenta una nuova opportunità per promuovere un settore cardine per l’economia italiana come il florovivaismo che – sottolinea il presidente di Coldiretti Ettore Prandini – vale oltre 2,6 miliardi di euro con il coinvolgimento di 27mila aziende florovivaistiche attive in Italia su 30mila ettari coltivati che garantiscono il lavoro lungo tutta la filiera a 200mila persone a livello nazionale».
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Articolo aggiornato in data 1 Settembre 2023
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